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Che cosa leggono i francesi? Quali marchi preferiscono? La ricerca di mercato di ACPM ci aiuta a capire le preferenze Oltralpe


Gilbert Saint Joanis, direttore di ACPM

di Louis Descrières 

In Italia la carta stampata, fatta eccezione quella che si occupa di entertainment, per dirla più comunemente di gossip, ed alcune pubblicazioni di nicchia, che potrebbero vantare il marchio DOP, le statistiche ci informano senza più sorprese che chi legge ancora la carta stampata, per fortuna di alcuni editori italiani, sono le persone âgée che secondo i dati Istat ogni anno che passa superano di gran lunga il numero dei giovani.  L’italia è uno dei paesi più longevi al mondo: un neonato di oggi ha un’aspettativa di vita che sfiora gli 81 anni se è maschio e di 85 se è femmina. Tuttavia, in presenza di un calo di natalità, aumenta lo squilibrio demografico: con quasi 170 anziani (persone di almeno 65 anni) ogni 100 giovani (tra 0 e 14 anni), l’Italia è il secondo paese più vecchio al mondo dopo il Giappone. In Francia invece la bilancia dei numeri dei lettori attivi non pende a favore quasi esclusivo degli anziani, ma anche verso le fasce di età che vanno dai 35 ai 44 anni e dai 45 ai 54 anni.

Ma che cosa leggono di più i francesi? Preferiscono la carta stampata oppure le letture online sui cellulari e/o i tablet? Quali le testate,  i marchi più seguiti? Quali le fasce di età? Leggono di più le donne oppure gli uomini? Quale canale scelgono per farlo? Per farci raccontare come stanno le cose in un comparto in forte competizione e che nei prossimi anni creerà diversi e nuovi livelli di accesa concorrenza in Francia, What-u ha intervistato Gilbert Saint Joanis, direttore di ACPM, (Alliance pour les Chiffres de la Presse et des Médias), la società che certifica e divulga i dati relativi alla tiratura e alla diffusione e/o distribuzione della stampa quotidiana e periodica di qualunque specie pubblicata in Francia, per i suoi membri, le agenzie e gli inserzionisti. «Ieri abbiamo pubblicato sul nostro sito, un importante studio di mercato ONE GLOBAL 2018, che offre uno spaccato dei lettori sia della stampa su carta sia quella digitale e delle loro abitudini. La ricerca rivela una popolazione che non si stanca di leggere. Il 97% dei francesi, per la precisione 51,1 milioni di lettori, dichiara di dedicarsi alla lettura di giornali sia su carta sia online. Il 76,7% dei francesi, in numeri 40,4 milioni di persone, legge almeno un periodico su stampa e uno in versione digitale (N .d.R.: computer, cellulare o tablet). Il 65,1% predilige il cellulare o il tablet. E di questi il 59,4% legge almeno un giornale facendo uso di cellulare, mentre il 23,1% predilige il tablet».

Insomma oltre a tentare di farci le scarpe sui vini, ora ci marcate stretti anche sul fronte editoriale. Perché tanto interesse per i giornali in Francia? Qual è il ceto più interessato alla lettura e i lettori più affezionati che lavoro fanno?

«I dati relativi alla classe e al tipo di professione svolta non vengono presi in considerazione nelle nostre ricerche, misuriamo solo il numero e il profilo dei lettori. Perché noi non facciamo domande sui consumi, gli hobby, gli interessi e le opinioni», spiega Saint Joanis.  «In Francia, come in molti Paesi, la lettura sulla carta stampata è comunque in calo. Le persone che prediligono ancora leggere non si dedicano alla lettura di più giornali, ma di uno solo. E i dati rispetto agli anni precedenti sono in calo». E che i più giovani amano leggere molto di più su telefoni cellulari o sui tablet non è una novità. «L’uso del cellulare per la lettura», prosegue, «è diventato sempre più preponderante. Anche i tablet sono ampiamente utilizzati, in particolare dalle persone anziane e dalla classe dirigenziale». C’è chi ha guadagnato molto terreno e chi ne ha perso altrettanto a seconda degli argomenti trattati. «Sicuramente l’argomento che ha fatto più da traino quest’amnno è stato il calcio. Molte testate hanno fatto a gara per parlarne. Si, i mondiali di calcio 2018 sono stati molto trainanti. E poi le testate che hanno avuto la meglio sono state quelle che smarcandosi dalla carta, hanno puntando maggiormente sulle varie piattaforme digitali, ossia telefonia mobile, ma anche i social network», chiosa Saint Joanis.

In effetti i dati della ricerca di ACPM attesta che la metà dei lettori molto attivi (54%) predilige la stampa digitale a quella tradizionale. In coda la lettura su carta (46%), sul cellulare il 27%, davanti al PC il 18% e sul tablet 9%. Le più attive sul digitale le donne di età compresa tra 15 e 24 anni (cellulari + 79,4%). In particolare quelle dai 25 ai 34 anni che leggono solo sul cellulare o tablet raggiungono quota 77,2%. Gli uomini invece che prediligono il tablet sfiorando quota 32,3%.

Insomma evidentemente aveva ragione il sociologo americano e professore della Columbia University di New York, Robert Staughton Lynd, che diceva: “Il telefono è il più grande fastidio tra le comodità e la più grande comodità tra i fastidi”.

 

 

 

 

 

 

Note: Due i principali studi pubblicati dall’ACPM: ONE che misura il pubblico nazionale, prendendo in considerazione le fasce di età dai 15 anni in avanti, ed ONE PREMIUM che testa un pubblico d’élite. Il Consiglio di amministrazione, l’organo di direzione dell’ACPM, è composto dei rappresentanti della stampa rivista per il SEPM, della stampa quotidiana nazionale per il SPQN, della stampa quotidiana regionale per l’UPREG, della stampa gratuita di notizia per l’APGI, della stampa di notizia specializzata per il FNPS, della stampa settimanale regionale per l’AEPHR, degli utenti agenzie media ed inserzionisti per il CRTM e dei publishers fuori stampa carta.

Tutti i dati prodotti dall’ACPM sono accessibili sul suo sito www.acpm.fr.



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