di Marzia Ravetta
LE SOCIETA’ DI CAPITALI GRAZIE ALL’APPORTO DELLE DONNE, CRESCONO DEL 13% , QUALI SONO I SETTORI VINCENTI?
«Le donne restano ai primi posti nei settori dei servizi, in particolare alla persona e nei comparti legati ad accoglienza e turismo. Buone le performance nel settore informatico e nella comunicazione».
DUE RECENTI RICERCHE UNA DEL CENSUS E UNA DI AMERICAN EXPRESS PARLANO DI AUMENTO ESPONENZIALE DI DONNE IMPRENDITRICI PROPRIETARIE DELLA PROPRIA AZIENDA. COME MAI IN ITALIA QUESTO FENOMENO FA FATICA A DECOLLARE?
«Anche nel nostro Paese ci sono realtà d’impresa di vasta dimensione guidate da donne. Molto spesso in Italia sono legate alla dimensione generazionale, al passaggio dal padre o dalla madre alla figlia. Bisogna cercare di far crescere, con incentivi adatti e un ecosistema che sostenga la volontà di creare una propria attività imprenditoriale, come scelta lavorativa e professionale. Noi come Camera di commercio siamo impegnati costantemente per questo obiettivo».
QUALI PECULIARITA’ DEVE AVERE UNA DONNA IMPRENDITRICE?
«Ci vogliono due ingredienti fondamentali, l’intraprendenza anche in settori dove non ci si aspetta di vedere una donna e la capacità di guardare al futuro a partire dalle discipline STEM, scienze, tecnologia,ingegneria, matematica. Bisogna avere un ruolo chiave in questi settori alla base dell’innovazione e del cambiamento».
DONNE NEI POSTI DI POTERE RESTANO ANCORA IN MINORANZA. PERCHE’?
«Ci vuole la garanzia di bilanciamento degli impegni lavorativi e della famiglia. La conciliazione tra lavoro e famiglia è una questione genitoriale e non solo femminile. Oggi nel 2018 è importante raggiungere un equilibrio su questo punto, per consentire alle donne di crescere anche professionalmente e lasciare al nucleo familiare la scelta della gestione dei figli. Le aziende devono virare verso l’inclusione nel day by day delle donne ripensando ove serve anche alle modalità di lavoro, che chiaramente si potranno applicare a tutti, uomini compresi».
CHE COSA NE PENSA DELLE DONNE A CAPO DI STARTUP E COME VEDE LE STARTUP NEL FUTURO?
«Le startup sono le nuove imprese da cui dipende parte del futuro sviluppo, a partire da quelle innovative. É particolarmente importante che sia favorita la crescita della dimensione femminile , sarei curiosa di analizzare se in corrispondenza della crescita della quota femminile coincida un minor tasso di mortalità delle start up».
COME SI DIVENTA DONNE IMPRENDITRICI?
«Ci vuole una spinta personale, motivazione e passione che non è sufficiente se non è accompagnata dalla capacità di valorizzare l’apporto di tutti alla creazione di produttività per il territorio e per le imprese. La strada del futuro si costruisce sull’inclusione e le donne hanno tanto da poter raccontare».
COME SI CONTINUA AD ESSERSE BRAVE DONNE IMPRENDITRICI?
«La forza è la chiave di tutto, il percorso che attende le donne imprenditrici è più impervio per le ragioni ormai note. Ogni volta che una donna fa un lavoro ritenuto da uomini è un effetto WOW. Solo con la caparbietà di tutte si costruirà un sistema imprenditoriale forte per ambo i sessi».
GLI ERRORI PIU’ DIFFUSI TRA LE DONNE MANAGER?
«Non bisogna riposarsi sulle posizioni acquisite. I mercati cambiano in continuazione e bisogna riuscire ad anticipare gli imprevisti. Il che non è semplice se non con un lavoro e un aggiornamento anche tecnologico costante».
SPESSO NEI CV SI PARLA DI SKILLS, ATTITUDINI, CHE NON SEMPRE, E PER TUTTI, HANNO UNA CORRISPONDENZA CON LA REALTA’
«Le attitudini personali incidono sul lavoro e sul rendimento quotidiano. Consiglio sempre di non mentire e mettere quelle che realmente si sente di avere. Un buon selezionatore sa discernere quello scritto su un CV e quello che effettivamente si apprende ad un colloquio».
CHE COSA MANCA AL MONDO DEL LAVORO OGGI?
«Manca la consapevolezza stessa del lavoro, ci si accontenta di quello che si sente senza documentarsi a fondo. Ad esempio, ci sono richieste di diversi tecnici specializzati per la manifattura, gli ITS e IFTS stanno facendo la loro parte per formare studenti che nel 80% dei casi vengono assunti al termine degli studi. Viviamo all’ ombra di stereotipi del passato, dove c’era la fabbrica e le tute blu. Oggi è molto diverso. Per questo quando incontro gli studenti dico loro di andare oltre il cancello della scuola e portare sempre nello zaino i valori giusti per il lavoro: dedizione, responsabilità, educazione, resilienza e una sana dose di entusiasmo, insieme al sapere specializzato».
CHE COSA MANCA ALL’IMPRENDITORIA FEMMINILE?
«Ci vuole più fiducia e maggiore capacità di creare situazioni strutturali a vantaggio della presenza di donne nelle imprese».
TUTTI SCAPPANO ALL’ESTERO, L’ITALIA STA DEPAUPERANDO IL SUO PATRIMONIO IMPRENDITORIALE E AZIENDALE, COSA FARE? QUALE IL PIANO B?
«Milano ha dei dati positivi anche rispetto al contesto nazionale. Occorre saper sfruttare questo momento per una crescita diffusa e generalizzata, in grado di contaminare il resto dei territori e includere tutti in una visione di lungo periodo. Bisogna favorire questi legami con effetti diffusi».
QUALI AIUTI PER L’IMPRENDITORIA FEMMINILE NAZIONALI E LOCALI?
«Ci sono aiuti e contributi finanziati e anche formativi a favore delle imprese sia a livello nazionale che lombardo e sui territori più locali. Anche come Camera di commercio ad esempio stiamo favorendo lo sviluppo dell’economia 4.0 con interventi per i diversi settori, per puntare ad una maggiore innovazione di processo e di prodotto. Le informazioni sono tutte reperibili sul sito www.milomb.camcom.it».
tabelle Società di capitali 2018 (1)
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