Secondo le indicazioni che emergono dai programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi, monitorate dal Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. A ottobre, sono aumentate le imprese che hanno programmato assunzioni, ma il vero problema è che sono anche aumentate le difficoltà di fare incontrare domanda e offerta di lavoro, che hanno toccato il loro massimo dallo scorso anno. Si passa da un massimo intorno al 42% di difficoltà riferite alle province di Pordenone, Lecco, Ferrara e Bologna a valori decisamente più contenuti (intorno al 15%) a Brindisi, Benevento, Taranto e Ragusa. Made in Italy e meccatronica i settori che registrano le maggiori difficoltà di incontro domanda-offerta di lavoro, a partire dalle industrie metallurgiche e dei prodotti di metallo (48%), industrie tessili, dell’abbigliamento e calzature (45%), industrie meccaniche ed elettroniche (43%), industrie del legno e del mobile (40%). Fra i motivi alla base del mismatch l’esiguo numero di candidati ma, al tempo stesso, una preparazione non in linea con le richieste da parte delle imprese riguardo il possesso di specifiche competenze e qualificazioni, a partire dalla capacità di stare al passo con l’innovazione. Tra i profili professionali più difficili da reperire si contano anche i tecnici in campo ingegneristico (61,2%), quali ad esempio tecnici addetti alla programmazione di macchine a controllo numerico e tecnici per la gestione, manutenzione ed uso di robot industriali; gli operai specializzati nella lavorazione dei metalli (58%), tra cui fonditori, saldatori, fabbri; gli addetti a macchinari dell’industria tessile (50,3%); gli ingegneri (49,8%); gli operai di macchine automatiche (49,7%); gli elettromeccanici (47%), come ad esempio installatori, montatori, manutentori di macchinari per impianti industriali, di apparecchiature elettriche, elettroniche, informatiche.Entro gennaio 2019 le imprese renderanno disponibili quasi 354mila posizioni lavorative. Le nuove norme sulla Privacy e l’obbligo di fatturazione elettronica da gennaio 2019 faranno crescere la domanda di addetti all’amministrazione, alla contabilità e all’inserimento dati. In aumento, rispetto allo scorso anno, le assunzioni per impresa (che passano da 1,7 a 2,0) e, in particolare, aumentano le imprese di media dimensione intenzionate ad assumere (dal 25,8 al 28,1% del totale delle medie imprese).
Insomma una domanda di lavoro che si mantiene in crescita rispetto alle previsioni di novembre-gennaio 2017. In totale circa 145mila i contratti in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, quando erano 966.770. I settori che più contribuiscono a tale andamento sono le industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (+25,9%), i servizi dei media e della comunicazione e quelli dell’ICT (+23,7% e +23,1%), i servizi alle persone (21,6%), le industrie meccaniche ed elettroniche (19,6%) e le costruzioni (18,3%).
A sostenere la crescita tendenziale della domanda di lavoro è il maggior fabbisogno di profili professionali da inserire nell’area amministrativa e, in particolare, nelle attività di gestione economica, contabile e finanziaria, accanto alle attività di tipo legale. In crescita anche la domanda di profili da utilizzare nell’area della logistica, soprattutto nell’ambito dei trasporti e distribuzione, in vista dell’intensificarsi delle consegne nell’ultima parte dell’anno.
Importante, nel primo caso, la recente entrata in vigore del nuovo regolamento sulla Privacy. Le imprese prevedono di dotarsi in alcuni casi di figure professionali specifiche dedicate al trattamento e alla protezione dei dati personali, anche per supportare le figure amministrative investite dai nuovi adempimenti. Sono circa 30mila le posizioni lavorative a disposizione per gli addetti all’amministrazione e alle attività di back-office.
Chi intende candidarsi dovrà possedere competenze digitali (ritenute importanti per il 61,2% dei profili previsti in entrata), capacità matematiche e informatiche (rilevanti per il 43,1% dei profili ricercati). Sono richieste anche competenze trasversali quali flessibilità e adattamento (60,9% dei profili), problem solving (60,5%) e autonomia (57,4%).
La domanda di lavoro espressa dalle imprese nel mese di ottobre si era caratterizzata anche per una ricerca più accentuata di personale ad alta qualificazione: rispetto a ottobre 2017, aumenta di 1,3 punti percentuali la quota di contratti che verranno offerti ai Dirigenti e alle professioni intellettuali, scientifiche e di elevata specializzazione e di 0,7 punti percentuali quella destinata alle professioni tecniche. La maggior domanda fa innalzare anche la difficoltà di reperimento che, per le professioni tecniche, raggiunge addirittura il 35,7% delle entrate programmate.
Insomma bisogna rimettersi in gioco, rifare il curriculum-vitae e porre in luce le proprie potenzialità. E se si pensa di avere qualche lacuna, si deve trovare tempo e voglia di rimmetersi in gioco e di colmarla. Perché ci sono treni che è meglio prendere la prima volta e non la seconda.
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