di Enrico Gavazzi
Arriva il momento in cui i figli vanno all’università e si presenta il dilemma della casa. Fino a un paio di anni fa questo accadeva solo quando studiavano in una città diversa da quella dove avevano sempre vissuto. Ora pare invece che la necessità di casa ce l’abbiano proprio tutti. E il passaggio all’università pare che rappresenti sempre di più lo spartiacque tra un passato di vita una vita comoda, dove tutto si dava quasi per scontato e un futuro di indipendenza, che inizia proprio con la voglia di una casa tutta per sé. «Prima di decidere se optare sull’acquisto o sulla locazione di un’abitazione per il proprio figlio universitario occorre valutare molteplici aspetti quali, le aspettative dello studente e quindi quanto tempo ha intenzione di restare nella città dove sta frequentando l’università, (se è diversa da quella di residenza), dove cercherà lavoro e dove ha intenzione di vivere», spiega Vincenzo Albanese, Presidente FIMAA Milano Monza e Brianza. «Il secondo step è quello di prendere in considerazione, in relazione al proprio budget, la tipologia dell’immobile. E in quel caso una buona scelta potrebbe essere quella di optare per un bilocale in quanto la metratura offre spazi più vivibili rispetto al monolocale e i costi sono comunque piuttosto contenuti. A Milano le zone più ricercate, sia per l’acquisto sia per la locazione, sono il quartiere CityLife e Porta Nuova, perché in questi progetti la qualità dei servizi, degli spazi pubblici e dei collegamenti alla città, si traduce in elevati standard abitativi anche dell’intorno urbano. Basta fare una ricerca per accorgersi di quanti interventi di nuova realizzazione ne siano sorti a ridosso, “sfruttando” l’attrattività del contesto, ma proponendo prezzi più contenuti. La scelta poi può ricadere sugli acquisti di immobili situati in zone strategiche per gli sviluppi del prossimo futuro, come per esempio quelle lungo la linea 4 della metropolitana in corso di costruzione. Cristoforo, Lorenteggio, solo per citarne alcune, sono da monitorare. E poi le altre opzioni di prassi vengono modulate sui servizi, come la vicinanza ai mezzi di trasporto pubblici e ai negozi. Milano è una città appetibile per fare investimenti. Un’alternativa alle soluzioni di acquisto o locazione da privati, possono rappresentarla gli “studentati”», prosegue Albanese,
«che offrono tipologie abitative in locazione interessanti perché, per esempio, prevedono cucina e soggiorno in comune e quindi offrono la possibilità di incentivare la convivialità fra studenti. E poi sono competitivi anche sul fronte costi, e quindi potrebbero contribuire a calmierare il prezzo degli affitti su larga scala obbligando i proprietari di immobili privati ad adeguarsi al trend del mercato. E’ un mercato appetibile non solo per gli operatori nazionali, ma anche ai players internazionali che stanno mostrando interesse a posizionarsi in questo mercato».
Secondo una recente analisi di Tecnocasa i rendimenti delle abitazioni nelle principali città italiane mostra che il rendimento annuo lordo nelle grandi città si è attestato intorno al 5,0%. In leggera crescita rispetto all’ultima rilevazione. Quindi un periodo buono per pensare a un investimento. «Il risultato», spiega Fabiana Megliola, Responsabile dell’Ufficio Studi Tecnocasa, è dovuto al differente andamento di prezzi e canoni di locazione: questi ultimi infatti sono cresciuti più dei prezzi nel primo semestre del 2018 .Il mercato immobiliare è in ripresa e i rendimenti lordi, comunque interessanti, stanno sostenendo gli acquisti per investimento che, nel primo semestre 2018, hanno rappresentato il 17,9% del totale delle compravendite realizzate attraverso le nostre agenzie».
Per entrare più nel dettaglio della questione l’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ci ha fornito alcuni dati che offrono una panoramica delle dinamiche di crescita dei prezzi degli immobili, dei canoni di locazione e dei rendimenti, nel periodo che va dal 2008 al I semestre 2018.
L’analisi è stata effettuata nelle grandi città italiane. La curva dei prezzi è stata calcolata facendo riferimento alle variazioni degli immobili per quanto riguarda il compravenduto della tipologia “medio usato”.
L’andamento delle variazioni dei canoni di locazione nel tempo è stato elaborato sul bilocale.
Ma dove sono conviene comprare in questo periodo? Dove si fanno i migliori affari? Dove sono le case che offrono il maggiore rendimento? A Verona (5,9%) e Palermo (5,5%). E in salita dello 0,1% è il rendimento annuo lordo di Verona, Bologna, Napoli e Roma.
Riguardo i valori immobiliari Nomisma, società di studi economici e consulenza fondata nel 1981 dalla BNL come centro studi allo scopo di compiere ricerche ad analisi sull’economia reale, ci ha ci ha fornito un’analisi dell’andamento dei prezzi che mette a confronto grandi città con quelle intermedie, dove sono presenti le università, dalla quale si evince che chi opta per il nuovo può fare buoni investimenti in particolare a Livorno, Messina, Perugia, Taranto, Trieste, Cagliari, Catania e Palermo spendendo al metro quadrato meno di 2mila euro. Mentre chi si accontenta dell’usato può spuntare buoni prezzi, sempre inferiori ai 2mila euro, ad Ancona, Bergamo, Brescia, Livorno, Messina, Modena, Novara, Parma, Perugia e in particolare a Taranto, dove i valori al metro quadrato sono scesi a 885 euro. E poi a Cagliari, Catania, Genova, Palermo, Torino e Venezia.
Insomma l’affare si può fare per i figli o per semplice investimento. Basta tenere presente diversi fattori.
Va anche detto che acquistare una casa per un figlio non è un’opportunità a portata di tutti, ma nel caso in cui una famiglia decidesse di compiere questo passo, magari rinunciando a un grande appartamento non più necessario se i figli se ne vanno, investendo i propri soldi per l’acquisto di un appartamento più piccolo per se stessa e di un mono o bilocale per i figli, questo potrebbe trasformarsi in un buon affare per tutti, perché i soldi che si investono per l’acquisto una casa non vanno mai persi. Non a caso la casa resta ai primi pisti tra i beni rifugio per eccellenza.
Ma perché è così importante offrire questa opportunità di indipendenza al proprio figlio? What-u lo ha chiesto alla psicologa Gaia Cigognini, che ci ha risposto: «Il passaggio all’università è per i ragazzi il raggiungimento di un’altro traguardo per la loro crescita professionale e per la loro autonomia. Si trovano a confrontarsi con un altro contesto scolastico diverso dalle superiori, dove restavano in classe per 8 ore con gli stessi professori, per 10 mesi all’anno, con verifiche e interrogazioni programmate. L’università offre l’opportunità di misurarsi in una realtà più autonoma, dove sono loro stessi che devono organizzarsi il loro piano di studi, le lezioni da seguire. Inoltre devono saper gestire il loro studio e il tempo per preparare gli esami. Per questo motivo la necessità di uno spostamento è importante e non è da sottovalutare. Cambiare città , scegliere di andare a convivere con nuove persone oppure per chi può, cimentarsi anche nell’acquisto di una piccola casa, è davvero un passo di rodaggio e di ambientamento verso un nuovo stile di vita, che offrirà loro l’opportunità di acquisire più autonomie anche negli altri versanti della loro vita. Tutto questo avviene in modo graduale se i ragazzi hanno fiducia è una buona autostima di sé, altrimenti faranno fatica a staccarsi dai loro legami e di conseguenza a costruirsi un mondo esterno di amicizie, lavori occasionali e relazioni. Sicuramente», conclude Cigognini, «l’autonomia arriva gradualmente man mano che i ragazzi raggiungono la loro sicurezza interiore che è il punto di partenza per la nascita di altri altri bisogni, come per esempio la voglia di indipendenza e quindi il desiderio di uscire di casa, anche per chi non si deve spostare per studiare in un’altra città».
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