In leggera crescita, ma inferiore ai dati registrati all’inizio dell’anno. Lo dice Istat che nel terzo trimestre 2018 ha stimato una crescita congiunturale delle esportazioni in tutto il Paese con intensità diverse. «Dopo la crescita sostenuta delle esportazioni nazionali nel 2017 , +7,6% sul 2016)», spiega Stefano Menghinello, Direttore centrale Istat per le statistiche economiche, «le vendite all’estero del Made in Italy hanno iniziato a rallentare nel corso del 2018 +2,9% nel I° trimestre, +3,7% nel 2° trimestre e +2,7% nel 3° trimestre, a causa della crescente incertezza sui mercati internazionali. Ne consegue che la crescita cumulata dell’export nazionale da inizio dell’anno a settembre 2018, si è notevolmente ridotta+3,1% con un impatto differenziato sulle regioni e sui territori. Le regioni del Nord-est hanno registrato un tasso di crescita dell’export superiore alla media nazionale +4,7%; più della media sono cresciute anche le vendite all’estero del Mezzogiorno +3,8% mentre le regioni del Centro risultano in maggiori difficoltà -0,2%.
La forte crescita delle regioni insulari +14% è condizionata positivamente dalle vendite di prodotti energetici. I dati più recenti, relativi al III trimestre 2018, mostrano una crescita congiunturale sostenuta per Sud e Isole +4,3% e per le regioni del Nord-ovest +2,9% mentre il Centro 0,7% e il Nord-est +0,2% hanno un profilo di crescita molto contenuto. L’analisi per mercato e settore di produzione consente alcuni interessanti approfondimenti. Le vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, e di mezzi di trasporto, autoveicoli esclusi, dalla Lombardia; di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia e di macchinari e apparecchi n.c.a. dall’Emilia-Romagna contribuiscono alla crescita dell’export nazionale nei primi nove mesi del 2018 per quasi un punto percentuale. Un impulso positivo alla crescita dell’export nazionale proviene dalle vendite della Lombardia verso Germania (+6,7%), Svizzera (+13,9%), Cina e Polonia (+19,2% per entrambe) e Francia (+5,1%) e del Friuli Venezia-Giulia verso la Svizzera, +405,9%, dovuto principalmente alle vendite della cantieristica navale». Ecco alcuni dati.
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