Pochi giorni prima dell’incontro (che avverrà martedì prossimo) dei due premier Conte e Macron al Med7, tra Francia e Italia continuano a correre parole al vetriolo.
Aveva cominciato Di Maio che il 22 gennaio manifestando sul suo profilo Facebook, solidarietà nei confronti del movimento dei gilet gialli anti-Macron, ha scritto: «Stiamo criticando legittimamente la politica estera francese sull’Africa degli ultimi governi che ha danneggiato anche l’Italia in termini di flussi migratori e effetti economici. In questi mesi abbiamo avuto più volte contatti con i movimenti africani che chiedono di eliminare il Franco e di emancipare la loro economia. Perché i popoli Africani non vanno aiutati a casa loro, ma vanno lasciati in pace. Noi non rinunciamo alla legittima richiesta in sede di Unione Europea di affrontare il tema dello sfruttamento delle risorse africane e della decolonizzazione dell’Africa».
Per il presidente francese Emmanuel Macron Macron discorsi senza senso a quali non vale la pena dare una risposta perché non hanno alcun interesse.
«Non ho intenzione di rispondere, è l’unica cosa che stanno aspettando. Buona fortuna e buona agitazione, tutto questo non ha senso», ha replicato Macron.
«Le nostre parole saranno irrilevanti per lui», ha risposto Di Maio,
«ma non per gli italiani e gli europei».
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