Lo scrive Ansa e lo annuncia oggi Le Journal du Dimanche citando “confidenze” di stretti collaboratori del presidente francese Emmanuel Macron: la nuova arma del capo dello Stato francese per voltare la pagina delle proteste e mettere fine alle proteste dei gilet gialli nel paese sarà un referendum. Più che un rumor visto che si parla anche di una data ben precisa, il 26 maggio, domenica anche delle elezioni europee. Quali i quesiti dovrebbe contenere? Dalla riduzione del numero dei parlamentari alle varie forme di democrazia diretta (referendum di iniziativa popolare, politiche pubbliche gestite dalla società civile, iscrizione nella Costituzione dell’obbligo di partecipazione dei cittadini). Al momento tutte soluzioni che sembrano ben lontane dalle motivazioni che hanno spinto tanti francesi, e non solo, a scendere in piazza. Insomma Macron sembra che viva in un’altra dimensione, che non senta il polso della gente.
A peggiorare, se possibile, la situazione l’uscita in scarpe da ginnastica Louis Vuitton di Brigitte Macron indossate dalla prèmiere dame alcuni giorni fa durante la visita ufficiale col marito in Egitto. Le immagini hanno fatto il giro del mondo e mentre il quotidiano Daily Mail lanciava una polemica interrogandosi sul buon gusto di Brigitte, puntando solo sul colore della scarpe, in Francia c’è chi ha puntato il dito sul costo fra i 580 e gli 800 euro. «È lo stipendio di una cassiera o di un pensionato costretto a stare la notte sulle rotatorie di Francia» si è letto su uno dei tanti blog. A nulla è valsa la difesa di madame Macron che tramite i suoi addetti stampa ha voluto fare presente che “quelle erano scarpe prestate e che si tratta di un sistema che è stato messo in piedi proprio affinché nulla sia a carico dello Stato e per mettere in luce i creatori di moda francesi”.
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