di Paul Bradley
La notizia è di queste ultime ore. Lo hanno riferito il Sunday Times e il Mail on Sunday domenica La regina Elisabetta II e altri membri della famiglia reale britannica potrebbero essere evacuati da Londra e trasferiti in un luogo top secret, in caso di disordini civili a causa di mancati accordi ed eventuali successivi disordini e sommosse per la NO-Brexit.
Citando fonti all’interno del governo britannico, il Sunday Times ha addirittura parlato di revisione dei piani dell’era della Guerra Fredda per salvare il monarca in caso di un attacco nucleare dall’Unione Sovietica. Piano Yellowhammer questo il nome in codice dei vecchi piani di emergenza studiati per la famiglia reale.
Insomma uno scenario apocalittico cui la regina, rivelano fonti molto vicine ai reali, sembra proprio non prendere in considerazione.
Anche se le motivazioni paventate ossia il timore che i reali possano essere un bersaglio dei britannici arrabbiati nel caso in cui il Paese si trovasse in serie difficoltà, non sembra un’ipotesi inimmaginabile.
Vale la pena ricordare però che durante la seconda guerra mondiale, quando la capitale britannica è stata presa di mira dalla Germania nazista che l’ha bombardata per quasi otto mesi di fila, i reali sono sempre rimasti al loro posto e quindi i piani ideati nel 1962 per portare in salvo i reali in caso di guerra nucleare, in altre residenze oppure a bordo dello yacht personale della regina, il Britannia HMS, tra l’altro ora anche fuori servizio, sembrano ipotesi da leggere solo sulla carta.
Proprio ieri, il primo ministro britannico Theresa May, ha ribadito il perentorio obiettivo del suo prossimo viaggio a Bruxelles, che sarà quello di rinegoziare l’accordo sulla Brexit, nonostante il più volte reiterato no dei funzionari dell’Ue.
Ma se la regina e i reale al momento sembra non facciano un plissé riguardo le ultime notizie, sul fronte economico la Gran Bretagna sta cominciando a perdere i primi colpi. E’ notizia di ieri che la casa automobilistica giapponese Nissan, che vanta il 30% della produzione nel Regno Unito, a causa dei disaccordi e dell’incertezza sui piani della Brexit, ha annunciato la sua decisione di volere lasciare la Gran Bretagna e tornare in Giappone per produrre il suo nuovo modello di SUV. E come la Nissan ora anche altre compagnie britanniche e multinazionali hanno annunciato una riduzione degli affari o un cambio di destinazione per le loro produzioni in casi di Brexit senza accordi.
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