«È stato un grande lavoro di squadra, che continua in queste ore. Oggi teniamo fede a un’altra promessa. Da oggi tutti gli italiani con questo sito potranno conoscere quali documenti e adempimenti compiere per arrivare preparati e accedere al Reddito di Cittadinanza», così si è espresso ieri pomeriggio il vicepremier Luigi Di Maio al fianco del premier Conte, alla presentazione del sito e della card che in concreto offriranno l’opportunità di farne domanda e fruirne a partire dal 6 marzo (fino al 31 marzo 2019)
Dubbi e perplessità persistono da parte di Confindustria e del presidente dell’Inps, Tito Boeri.
Quello che è certo è che a partire dal 6 marzo fino al 31, sarà possibile presentare la richiesta per accedere al Reddito di Cittadinanza direttamente on line sul sito ufficiale Redditodicittadinanza.gov.it oppure presso tutti gli Uffici Postali o un CAF.
Per presentare la domanda occorrerà avere un ISEE aggiornato da richiedere ai CAF o tramite il sito dell’INPS.
Per poter accedere alla procedura on line sul sito ufficiale, inoltre, occorrerà essere in possesso di una l’Identità Digitale Spid (tutte le informazioni su dove e come chiedere le credenziali sono disponibili su spid.gov.it).
Per tutte le richieste l’INPS verificherà i requisiti e, se la domanda sarà accettata, a fine aprile sarà possibile ritirare presso gli uffici postali la carta sulla quale saranno via via caricate le varie mensilità.
Dopo l’accettazione il beneficiario sarà contattato dai Centri per l’Impiego per sottoscrivere un Patto per il Lavoro o dai Comuni per sottoscrivere un Patto per l’Inclusione sociale.
La carta? Uguale in tutto e per tutto alla normale card Poste Pay, dello stesso colore giallo, con gli stessi loghi e senza alcun riferimento al reddito di cittadinanza. Tutto per evitare che chi percepisce il beneficio “venga riconosciuto e discriminato”.
«Non vogliamo che ci siano discriminazioni», ha detto Di Maio «abbiamo lavorato con Poste Pay per fare in modo che sia una card uguale a quelle di Poste Pay. Il reddito lo abbiamo costruito intorno alle imprese che possono arrivare ad avere fino a 18 mesi di sgravi, pari al reddito che stava prendendo la persona che viene assunta. Se le aziende vogliono assumere e vogliono risparmiare potranno farlo proponendo un patto di formazione e di inserimento lavorativo», ha aggiunto. «La domanda e l’offerta di lavoro non si sono mai incrociate, noi istituiremo un software unico e un sistema di incentivi che creerà l’incrocio tra domanda e offerta».
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