di Marc Rousseau
Washington e Seul hanno firmato oggi un accordo annuale su come condividere il costo della presenza militare americana in Corea del sud, dove gli Stati Uniti hanno 28.500 uomini. Lo riferiscono i media Usa.
Secondo altre fonti però il nuovo accordo, dovrebbe essere ancora accettato dal parlamento sudcoreano, che dovrà dare il benestare sull’aumento dei costi che passeranno da 830 a 924 milioni di dollari, con un aumento dell’8,2%, come chiedeva da tempo Donald Trump, che ha sempre insiste affinché tutti gli alleati Usa paghino di piu’ per le spese militari, anche nella Nato.
«È stato un processo molto lungo, che alla fine è riuscito a raggiungere il successo», ha dichiarato il ministro degli esteri sudcoreano Kang Kiun Wha.
«Tra pochi mesi, probabilmente inizierà il prossimo ciclo di negoziati, perché se i precedenti contratti fossero firmati per cinque anni, quello attuale durerà solo un anno».
Dal suo canto, il Consigliere senior del Dipartimento di Stato americano per negoziazioni e contratti di sicurezza Timothy Betts ha dichiarato che il denaro è solo un piccolo ma importante elemento di supporto per entrambi i paesi da Seoul. «Il governo americano vede il grande contributo che la Corea del Sud ha apportato alla nostra alleanza e al mantenimento della pace e della stabilità nella regione», ha detto Betts.
Il 5 febbraio scorso, Donald Trump ha annunciato che incontrerà di nuovo il leader della Corea del Nord Kim Jong Unem in Vietnam il 27 e 28 febbraio.
Motivo dell’incontro fare il punto della situazione visto il fallimento del vertice dello scorso anno a Singapore (12 giugno), nel corso del quale Kim Jong-un aveva dichiarato di essere disposto a fare passi avanti verso la denuclearizzazione, che poi non ha fatto, obbligando gli Stati Uniti a mantenere le sanzioni. Un’occasione per Trump per ribadire il problema dei costi delle esercitazioni militari Usa-Corea del Sud, troppo costose per essere a carico principalmente di Washington.
Fonti vicine al governo Nord-coreano dicono che Kim Jong Un è molto contento dei recenti accordi con Washington.
Le truppe americane sono impegnate nel territorio della Corea del Sud dai tempi della guerra del 1950 terminata nel 1953.
E’ invece è notizia di poche ore fa l’attacco a Trump da parte del miliardario Michael Bloomberg, ex sindaco della Grande Mela, che in un suo intervento a Miami in Florida, che e’ sembrato un test della sua possibile corsa alla Casa Bianca, tra le fila dem, ha accusato Trump di essere il piu’ xenofobo dei presidenti degli Stati Uniti.
Ovviamente la risposta di Trump non tarderà ad arrivare.
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