di Mattia Barberis
Gli italiani sempre più con la valigia in mano. Lo dice una recente ricerca di Istat sui “Viaggi e le vacanze in Italia” dalla quale si evince che nel 2018 il totale dei viaggi effettuati dagli italiani è cresciuto del 19,5%, toccando quota 78 milioni e 940mila. Per capire meglio la valenza di questo fenomeno What-u ha intervistato Federico Polidoro, responsabile del Servizio Sistema integrato sulle condizioni economiche e i prezzi al consumo di Istat.
Il 2018 ha registrato un forte rialzo del settore turistico, quali i numeri in base al recente report Istat?
«Il numero complessivo di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia è stato pari a 78 milioni e 940 mila, valore in notevole crescita rispetto al 2017 (+19,5%) che rafforza la tendenza positiva registrata a partire dal 2016».
Aumentano i viaggi, ma diminuisce la durata?
«La durata media dei viaggi diminuisce lievemente (5,5 notti nel 2018; erano 5,8 nel 2017). Ciò è dovuto ai viaggi per vacanza (5,7 notti da 6) poiché la durata media dei viaggi per lavoro cresce (4,1 notti da 3,5). Con riferimento alle vacanze va detto che quelle lunghe (oltre quattro notti), stabili nel trimestre estivo, si incrementano in tutti gli altri trimestri dell’anno, rispetto agli stessi periodi del 2017. Nel trimestre primaverile si osserva la crescita più marcata (+37,9% di viaggi, +50,6% di notti) e un aumento anche della durata media (7,9 notti nel 2018 contro 7,2 nel 2017). Le vacanze brevi, piuttosto stabili fino a settembre, nell’ultimo trimestre dell’anno aumentano in termini di viaggi e di notti di circa il 35% rispetto allo stesso periodo del 2017».
Perché i residenti in Italia viaggiano di più nel 2018?
«Nel 2018, i residenti in Italia viaggiano di più sia per vacanza (+15,9%) e per lavoro (+57,7%); con riferimento ai viaggi per lavoro, i dati del 2018 finalmente interrompono l’andamento negativo degli ultimi dieci anni, anche se risultano ancora lontani dai record registrati prima della crisi economica (8 milioni e 870 mila nel 2018, 21 milioni e 26 mila nel 2008)».
L’impennata dei viaggi per lavoro è un dato sorprendente. Quali le motivazioni che spingono tanti a muoversi con maggiore frequenza per ragioni legate alla propria professione?
«Tra i viaggi di lavoro, quelli finalizzati a partecipare a riunioni d’affari tornano a rappresentare la quota principale per la prima volta dal 2014, quando si collocarono al primo posto ex aequo con quelli per prendere parte a congressi, convegni o altri eventi. Questi ultimi confermano la loro rilevanza, collocandosi al secondo posto (17,5%)».
In quale periodo dell’anno si viaggia di più per lavoro?
«I viaggi per motivi di lavoro crescono in tutti i periodi dell’anno ma è nella parte centrale che si registrano gli incrementi più consistenti: +70% nel trimestre primaverile e raddoppio del numero di viaggi nel trimestre estivo, rispetto agli stessi periodi del 2017. Nel secondo semestre del 2018, il deciso aumento del numero di notti determina l’allungamento della durata media per viaggi di lavoro (5,5 notti in estate, 4,1 in autunno)».
E invece per semplice vacanza quali sono i picchi registrati da Istat?
«Il trimestre estivo si conferma quello con la più alta concentrazione di vacanze: parte, infatti, più di un terzo della popolazione (38%), mentre il 29,8% dei residenti fa almeno una vacanza lunga e l’11,2% almeno una breve».
Dove risiedono le persone che viaggiano di più?
«Risiedono in tutte le aree del Paese, più marcatamente nel centro Italia, dove la quota di turisti supera il 30% (dal 24,6% del 2017). Nel 2018, il valore più elevato dei viaggi pro capite si è riscontrato nel Nord-ovest (30,8% dei viaggi totali) e a seguire nel Nord-est e nel Centro (entrambi 1,7 contro una media nazionale di 1,3)».
Quale l’età di coloro che viaggiano con più frequenza?
I vacanzieri si incrementano dell’8,8% rispetto all’estate del 2017, soprattutto tra i 55-64enni (+21,7%) che, insieme ai 45-54enni, registrano aumenti di turisti per vacanza in tutti i trimestri dell’anno rispetto ai corrispondenti periodi del 2017. Gli ultrasessantacinquenni restano il segmento di popolazione che viaggia di meno, sia nel trimestre estivo (solo il 23,2% va in vacanza almeno una volta), sia negli altri periodi dell’anno. Tuttavia, ad eccezione del periodo gennaio-marzo, in questa fascia di età i turisti registrano incrementi durante tutto l’anno, rispetto al 2017 (in estate, +11,5% sul corrispondente trimestre)».
E le mete preferite?
«Nel 2018, il 79,3% dei viaggi ha come destinazione una località italiana, con un incremento del 16,7% rispetto al 2017. Il Nord rimane l’area del Paese con più potere attrattivo (37% dei viaggi) sia per le vacanze, soprattutto se brevi (43,6%), sia per i viaggi di lavoro (38,4%). Il Mezzogiorno continua a registrare quote più elevate del Centro per le vacanze lunghe (29% contro 12,2%) e meno consistenti per le brevi (17,2% contro 28,3%) e per i viaggi di lavoro (13,2% contro 21,3%). Si continua a viaggiare all’estero soprattutto per lavoro (27,1%) e in occasione di vacanze lunghe (28,2%). Con il 7,2% dei viaggi e il 7,6% delle vacanze, la Puglia si colloca subito dopo il Veneto e rientra nella parte alta della graduatoria per la prima volta dopo il 2013. Questa regione, come cinque anni fa, torna ad essere la regione più frequentata in occasione delle vacanze lunghe (11,1%), specialmente durante il trimestre estivo (13,1%) e quello primaverile (13,5%). In estate, oltre alla Puglia, le mete preferite per le vacanze lunghe sono l’Emilia-Romagna (9,9%), la Calabria (8,6%), la Toscana (8,2%) e la Sicilia (7,6%). La Toscana è la meta più scelta per le vacanze brevi nell’anno (16,4%) in tutti i trimestri, specialmente in quello estivo (20,9%). Solamente in autunno, questa regione scende al secondo posto (13%) subito dopo il Lazio (13,4%). Il Trentino Alto-Adige è sempre la destinazione preferita per le vacanze lunghe in inverno (31,0%), distaccando notevolmente la seconda classificata, la Lombardia (11,5%), che guadagna il primato in autunno (14,2%). In primavera, in cima alla graduatoria si posiziona la Toscana anche per i soggiorni lunghi (14,1%). I soggiorni all’estero (20,7%) mostrano una crescita più marcata (+31,4%) di quelli interni e si concentrano come sempre nei Paesi dell’Unione europea (13,7%) per tutti i tipi di viaggio. L’83,5% dei viaggi all’estero ha quindi come destinazione una meta europea, quota che sale al 98,7% per le vacanze brevi. Anche nel 2018, Spagna e Francia sono i Paesi più visitati (rispettivamente 13,2% e 11,5% dei viaggi all’estero) seguiti da Germania, Romania, Regno Unito e Croazia. La Francia continua a essere la meta preferita per le vacanze brevi (17,6%), la Spagna per quelle lunghe (12,6%). Quest’ultima, nel 2018, diventa il Paese più visitato anche per motivi di lavoro (12,4%) superando Germania (11,7%) e Francia (9,2%), da sempre mete privilegiate per i viaggi d’affari. Tra le mete extra-europee, gli Stati Uniti sono ancora la destinazione più scelta (2,2%), sia per le vacanze lunghe (2,4%) sia per i viaggi di lavoro (3,9%)».
La tipologia di alloggi viene più ricercata?
«Nel 2018, gli alloggi privati si confermano la sistemazione prevalente (54,1% dei viaggi e 61,1% dei pernottamenti), soprattutto per i soggiorni trascorsi in Italia (56,4% dei viaggi e 63,0% delle notti). Fuori dai confini, invece, si preferisce alloggiare in strutture ricettive collettive (54,6% dei viaggi), anche se gli alloggi privati rappresentano la quota prevalente in termini di pernottamenti (56,3%). Ciò è dovuto principalmente agli stili di viaggio dei residenti con cittadinanza straniera che prediligono, nella quasi totalità degli spostamenti all’estero, gli alloggi privati alle strutture ricettive collettive. I viaggi con sistemazione in alloggi privati rappresentano la maggioranza dei viaggi in ogni area del Paese, ma nel Mezzogiorno costituiscono oltre i due terzi (67,4%). Si scelgono le strutture ricettive collettive soprattutto al Centro e al Nord (entrambi circa 48%), in particolare gli alberghi (entrambe 39,9%)».
In forte aumento risultano le vacanze in case di proprietà…
«Rispetto al 2017, i viaggi negli alloggi privati aumentano complessivamente del 19,2% (+55,4% all’estero). Questo tipo di sistemazione è scelta soprattutto durante le vacanze, specie se lunghe (61,1% dei viaggi e 64,5% delle notti). Tra gli alloggi privati, le abitazioni di parenti e amici si confermano le più utilizzate per le vacanze (34,4% dei viaggi e 36,8% dei pernottamenti), seguite dagli alloggi in affitto (14,3%), stabili rispetto all’anno precedente. In forte crescita le vacanze presso abitazioni di proprietà (+52,1%).
Il mezzo di prenotazione preferito?
«Nel 2018 crescono ancora i viaggi effettuati con prenotazione diretta (+20,5%), che continua a rappresentare la modalità preferita di organizzazione del viaggio (56,2%) sia per le vacanze (55,3%) che per i viaggi di lavoro (62,7%). Il 36,5% dei viaggi è effettuato senza prenotazione, percentuale che sale al 42% in occasione delle vacanze brevi. La prenotazione tramite agenzia o tour operator, che riguarda complessivamente il 6,6% dei viaggi, è stabile e più frequente per i viaggi di affari (12,7%) e per le vacanze lunghe (7,3%). I viaggi prenotati tramite internet (46,0%) continuano ad aumentare (+25,3% rispetto al 2017), caratterizzando soprattutto i viaggi di lavoro (50,3%) e le vacanze lunghe (47,7%). Negli ultimi cinque anni, la quota di prenotazioni via internet è cresciuta molto, passando da 31,8% nel 2014 a 46,0% nel 2018. L’incremento è stato più marcato per le vacanze, soprattutto brevi (da 26,5% a 43%), rispetto ai viaggi di affari (da 42,8% a 50,3%)».
E quello di trasporto?
«Nel 2018 l’auto si conferma il mezzo di trasporto più utilizzato per viaggiare (59,2%), soprattutto in occasione delle vacanze brevi (70,8%, +28,0% rispetto al 2017). A grande distanza seguono l’aereo e il treno (rispettivamente 19,8% e 10,0%). L’utilizzo dell’aereo, in crescita rispetto all’anno precedente (+28,5%), riguarda soprattutto i viaggi di lavoro (36,0%) e le vacanze lunghe (24,8%), meno le vacanze brevi (10,1%). Il treno è scelto in un quinto dei viaggi di affari (20,6%), mentre il pullman in appena il 3,8% dei viaggi».
Quali le motivazioni delle vacanze in Italia e all’estero?
«Anche nel 2018 si va in vacanza prevalentemente per trascorrere un periodo di piacere o svago (69,6%) e per far visita a parenti e amici (27,4%), sia in occasione dei soggiorni brevi, sia nel caso di quelli lunghi. Sostanzialmente stabili, rispetto al 2017, le visite a parenti e amici mentre sono in forte aumento (+19,4%) le vacanze per un periodo di relax. Il mare si conferma il luogo più scelto per ogni destinazione (45,6% delle vacanze di piacere o svago). Sebbene nel 2018 ci sia stato un aumento di oltre il 30% delle vacanze in città italiane, l’estero continua ad attrarre più dell’Italia i turisti residenti che vogliono visitare una città d’arte (68,8% contro 33,8%). Come di consueto, i viaggi per riposo o divertimento sono effettuati soprattutto in estate (63,1%) e, rispetto al 2017, la loro incidenza durante gli altri periodi dell’anno è cambiata: in particolare è diminuita nei mesi invernali (da 43,9% a 32,6%) ed è aumentata in quelli primaverili (da 39,5% a 45,1%) e autunnali (da 30,7% a 33,6%). Le visite culturali si svolgono più frequentemente in autunno ma, con una maggior incidenza rispetto allo scorso anno (38,3% nel 2018, 30,7% nel 2017); le visite culturali sono piuttosto ricorrenti anche in inverno (26,8%) e in primavera (23,1%)».
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