Premiato fuori dagli States e martoriato negli States. Per Trump un’altra gatta da pelare. Un gruppo di 16 stati, California in testa, ha fatto causa alla sua amministrazione colpevole di avere dichiarato un’emergenza nazionale per finanziare il muro col Messico, bypassando il Congresso. Gli accusatori sostengono che il presidente abbia violato in modo evidente la separazione dei poteri e usato come pretesto una crisi inventata per dichiarare l’emergenza. Ad appoggiare questa causa anche l’attore Alec Baldwin, che interpreta il presidente nel popolare show satirico ‘Saturday Night Live‘ su Nbc, l’ultima volta ironizzando sulla sua decisione di annunciare l’emergenza nazionale al confine col Messico. Ma questa volta Baldwin non se l’è cavata cme al solito, provocando le ire del presidente che ha reagito minacciosamente su Twitter: “Niente di divertente al trito Saturday Night Live sulla Fake News NBC! La domanda e’ come i network la fanno franca con queste aggressioni ai repubblicani senza punizione? Al pari di altri show. Molto scorretto, dovrebbe essere esaminato. Questa e’ la vera collusione!”, ha scritto.
Baldwin si e’ poi domandato se il tweet di Trump non abbia “costituito una minaccia” alla sicurezza della sua famiglia. Peter Baker, del New York Times, ha sottolineato su Twitter che “in vari decenni nessun altro presidente ha mai minacciato ‘punizioni’ contro un network tv per averlo trasformato in bersaglio di satira.
Ma se in casa propria Trump è costretto al continuo “muro contro muro”, fuori dai confini americani il presidente continua a riscuotere sempre più successo e ammirazione. E’ di poche ore fa la notizia che Trump sia addirittura candidato per il Premio Nobel della Pace. Il premier giapponese Shinzō Abe,
non ha voluto rispondere alla domanda della commissione parlamentare che gli chiedeva se avesse nominato il presidente Usa per il premio, come rivelato dallo stesso inquilino della Casa Bianca nel corso del fine settimana, ma si è limitato a dire di ritenere Trump decisivo nel condizionare il programma missilistico e nucleare della Corea del Nord, riferendosi al vertice di Singapore con Kim Jong Un dello scorso giugno. Il premier conservatore ha inoltre aggiunto che l’amministrazione di Washington sta lavorando con il governo di Tokyo per risolvere la questione dei cittadini nipponici rapiti dal regime di Pyongyang.
Tuttavia, Abe non ha né confermato né smentito di aver scritto una lettera a sostegno di Trump per il premio Nobel, spiegando che le regole della fondazione norvegese non consentono di rivelare i nomi degli eventuali sostenitori e sponsor per almeno 50 anni.
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