di Jordan Bay
Nessun pranzo comune, precedentemente programmato né alla conferenza stampa congiunta prevista per chiudere i negoziati. Il leader nordcoreano Kim Jong-un e il presidente Usa Donald Trump non hanno raggiunto alcun accordo, ma hanno comunque mantenuto toni concilianti con la consapevolezza (soprattutto di Trump) che il dado è tratto, ma che bisogna dare più tempo al leader nordcoreano per maturare certe decisioni. Innanzitutto perché la denuclearizzazione, non si può pretendere e fare tout court, soprattutto con uno come Kim Jong-un che fino a poco tempo fa lanciava missili come fossero petardi per i suoi test nucleari. E poi perché Trump, che ha capito di essere entrato nelle sue grazie, non vuole giocarsi anche questo vantaggio.
In una conferenza stampa tenuta dopo il fallimento dei negoziati, Trump ha detto che il motivo del disaccordo sono state le sanzioni: la Corea del Nord voleva la loro cancellazione completa in cambio della chiusura del solo reattore nucleare di Yongbyon, proposta che però secondo gli Stati Uniti non era sufficiente.
Il presidente statunitense ha comunque usato un tono conciliante verso Kim Jong-un, segnale dell’intenzione di non interrompere i rapporti finora avviati.
I “considerevoli” progressi compiuti nelle relazioni bilaterali dopo il vertice di Singapore, scrive la Kcna, “sono stati molto apprezzati e sono state scambiate opinioni sincere e profonde al fine di ottenere risultati completi ed epocali nei colloqui, soddisfacendo l’interesse e le aspettative di tutto il mondo per il successo del vertice”.
Kim Jong-un vuole denuclearizzare: rispondendo per la prima volta in assoluto alle domande dei media stranieri, il leader nordcoreano ha affermato che «se non avessi avuto quel desiderio non mi troverei qui».
Sei disposto a prendere misure concrete per denuclearizzare o non ancora? «E’ ciò di cui stiamo discutendo in questo momento», ha detto rispondendo ai giornalisti. Poi il soccorso di Trump che chiede il favore di non alzare la voce perché con lui non è come trattare con Trump.
«Sembra che tutti siano ansiosi», ha aggiunto Kim che poi ha dribblato le domande dei giornalisti riguardo il delicato tema dei diritti umani a Pyongyang.
Donald Trump ha concluso dicendo che «non c’è fretta per la denuclearizzazione della Corea del Nord». Aggiungendo che «la velocità non è così importante, mentre lo è raggiungere il giusto accordo. Apprezzo molto che non ci siano più test nucleari e di missili. Non ho fretta. Non vogliamo i test, noi abbiamo sviluppato qualcosa di veramente speciale su quello. Trump ha aggiunto «di avere rispetto per il generale Kim e il suo Paese».
Nel frattempo mentre Trump era occupato in una delle più importanti missioni di politica estera degli ultimi mesi, in madre patria, il suo ex avvocato e uomo di fiducia Michael Cohen convocato in audizione per la prima volta davanti al Congresso per parlare del coinvolgimento di Trump con Wikileaks ha messo sotto accusa il presidente, affermando che sapeva tutto e aveva saputo in anticipo che Wikileaks aveva ricevuto email dannose per la campagna presidenziale di Hillary Clinton.
Cohen ha affermato di essere stato nell’ufficio di Trump nel luglio 2016, raccontando particolari della telefonata che il consigliere di lunga data Roger Stone aveva fatto al presidente. “Trump ha quindi messo Stone in vivavoce e Stone gli ha detto che aveva comunicato con il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, che gli aveva assicurato che entro un paio di giorni, ci sarebbe stata una massiccia discarica di email che avrebbe danneggiato la campagna di Clinton”, ha detto Cohen.
Stone, nel frattempo incriminato con l’accusa di ostruzione, per avere fatto dichiarazioni false e per manomissioni dei testimoni, accusato di cospirare con Wikileaks, ha respinto le accuse. “Non ci sono prove del genere”, ha detto a Fox News dichiarando che le affermazioni di Cohen non erano vere.
Il commento di Trump, come al solito, è arrivato via Twitter.
“Michael Cohen è stato uno dei tanti avvocati che mi hanno rappresentato (purtroppo). Aveva anche altri clienti. È stato solo escluso dalla Corte suprema di stato con l’accusa ai avere mentito e di frode. Ha fatto cose cattive non correlate a Trump. Sta mentendo al fine di ridurre il suo tempo di prigione. Usando l’avvocato di Crooked!
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