di Layla Al-Haddad
«Israele non lascerà mai le Alture del Golan»: lo ha detto Benyamin Netanyahu intervenendo in videoconferenza all’assemblea dell’Aipac, la principale associazione della lobby ebraica in America. «Mi auguro che l’appoggio bipartisan americano per Israele continui», ha aggiunto il premier israeliano.
Un’affermazione, che dopo l’annuncio di Trump, che si è schierato così tanto a favore di Netanyahu, ha provocato la reazione degli ambasciatori di alcuni Paesi europei membri del Consiglio di Sicurezza Onu, ossia Belgio, Francia, Germania, Polonia e Gran Bretagna, che in una dichiarazione congiunta hanno invece voluto precisare che”non riconoscono la sovranità di Israele sui territori occupati dal giugno 1967, comprese le alture del Golan”, sottolineando che la loro posizione sullo stato delle alture del Golan è ben nota e in questi anni non è mai cambiata.
Il leader degli Hezbollah libanesi filo-iraniani Hasan Nasrallah, ha detto che il presidente Donald Trump ha “inferto un duro colpo al cosiddetto processo di pace in Medio Oriente” annunciando l’intenzione di Washington di riconoscere la sovranità israeliana sulle Alture siriane del Golan. Tanto da fare ricominciare gli scontri tra i due Paesi.
Stanotte Israele stanotte ha compiuto una serie di raid aerei contro obiettivi di Hamas nel sud della Striscia di Gaza, in risposta al lancio del razzo caduto vicino alla città di Ashkelon. Tra gli obiettivi presi di mira ci sono una base militare di Hamas e un sito per la produzione di armi a Khan Yunis. Israele dice che ritiene Hamas responsabile per ogni atto ostile proveniente da Gaza.
Anche fonti palestinesi confermano che i raid hanno preso di mira una zona nelle vicinanze del porto di Khan Yunis.
Nel frattempo il premier e ministro della difesa Benyamin Netanyahu ha dato istruzione al Capo di stato maggiore generale Aviv Cochavi di ordinare a nuove unita’ di mettersi immediatamente a disposizione del Comando regionale meridionale, ossia di dislocarsi in prossimità della Striscia di Gaza per essere pronti a rispondere ai nuovi attacchi di Hamas.
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