di Roberta Ciacci
Potrebbe sbarcare tra non molto anche in Italia, partendo dai locali del centro di Roma, l’iniziativa di prevenzione contro molestie e violenze sulle donne ispirata alla campagna inglese ‘Ask for Angela’ che in Italia suonerebbe come ‘C’è Angela?’. Si tratta di una ‘parola d’ordine’ che le donne che non si sentono sicure possono usare con i gestori di locali pubblici che così provvedono ad aiutarle. In Inghilterra chi si sente vittima di molestie o di approcci indesiderati può, nei locali che aderiscono alla campagna, andare al bancone e chiedere di Angela e ricevere automaticamente un aiuto discreto ma efficace. Una consigliera regionale del Lazio, la dem Marta Leonori, proprio pensando ad ‘Ask for Angela’ ha inserito in un emendamento dedicato alla movida una proposta di legge sul commercio.
Nel frattempo oggi la Camera ha approvato all’unanimità l’emendamento sul revenge porn, presentato dalla relatrice Stefania Ascari (M5s) al ddl Codice rosso sulla violenza contro le donne. Il via libera con 461 voti a favore è stato accolto dagli applausi dell’Aula e i deputati Fi e Pd si sono alzati in piedi.
Quindi d’ora in poi chiunque invii, consegni, ceda, pubblichi o diffonda immagini o video di organi sessuali o a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate, è punito con la reclusione da uno a sei anni e una multa da 5000 a 15000 euro. Subito dopo, il capo politico M5s Luigi Di Maio ha scritto su Twitter: “Ora si voti la legge”. Anche il premier Giuseppe Conte ha voluto dire la sua con un post su Facebook: “Bella testimonianza da parte di una nostra fondamentale Istituzione”, ha scritto.
Ora però occorre fare il passo da leone per fare approvare il decreto «Codice rosso» per offrire alle donne che denunciano molestie o violenze, l’opportunità di vedere riconosciuto il loro diritto all’incolumità personale nel giro di tempi molto più brevi. In poche parole l’obiettivo è quello di offrire l’opportunità a chi denuncia di fruire di una corsia preferenziale per correre ai ripari in tempi brevi e cercare soluzioni senza aspettare anni. Da qui il nome “codice rosso” per il decreto. Anche su questo argomento Salvini e Di Maio restano divisi su due fronti. Salvini su quello pro castrazione chimica e Di Maio contro questa soluzione.
«Oggi per me è un giorno davvero speciale, un primo e concreto riconoscimento ad una battaglia che ho intrapreso da quando l’avverso destino mi ha portato via il bene più prezioso che la vita mi aveva donato. Una promessa d’amore verso mia figlia che ha dovuto rinunciare alla sua vita per trovare quell’oblio che le sarebbe spettato di diritto», queste le parole di ieri di Maria Teresa Giglio, madre di Tiziana Cantone, la donna suicidatasi nel 2016 dopo la diffusione in rete a sua insaputa di un video hot.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.