Il Consiglio dei ministri dopo tre ore di riunione ha approvato il dl crescita con la formula ‘salvo intese’, con all’interno anche la norma su Alitalia,
voluta dal ministero guidato da Di Maio per convertire il prestito ponte di Alitalia in equity e consentire eventualmente allo Stato di entrare nella newco. Via libera alla norma del provvedimento che prevede uno stanziamento di 500 milioni di euro in favore dei comuni di tutta Italia per avviare opere pubbliche in materia di efficientamento energetico e di sviluppo sostenibile sul territorio.
Lo ha riferito il ministro per i rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro, dando l’annuncio dell’approvazione della misura nel Cdm. «Si tratta di un piano straordinario per rilanciare la spesa per investimenti dei Comuni e dare un impulso massiccio alla crescita sostenibile».
«Esprimo soddisfazione per l’approvazione, in Consiglio dei ministri, del “decreto crescita”», ha detto Conte. «Le misure contenute in questo provvedimento, che abbiamo fortemente voluto, contribuiranno alla ripresa del Paese, favorendo una crescita più robusta grazie al sostegno alle imprese, al lavoro e alle attività produttive. Lunedì incontrerò le associazioni dei risparmiatori vittime delle crisi bancarie: un passaggio che riteniamo importante per confrontarci con le persone direttamente interessate, e dal quale auspichiamo di trarre il decisivo contributo che ci consentirà di definire i passaggi tecnici conclusivi al fine di pervenire alla migliore soluzione utile a rimborsare tutti i risparmiatori coinvolti».
Approvato anche lo stanziamento di 300 milioni per le Zes (Le Zone economiche speciali).
«Renderemo ancora più attrattiva, per le imprese che vogliano investire al Sud Italia, la possibilità di insediarsi e programmare investimenti nelle Zone economiche speciali», ha detto il Ministro per il Sud Barbara Lezzi al termine del Cdm. «Nello specifico, saranno 50 milioni per il 2019, 150 nel 2020 e 100 milioni nel 2021. Si tratta di un importante risultato che fa seguito ai numerosi interventi già realizzati in favore del Sud da me e dal governo di cui faccio parte. Con lo stanziamento odierno, effettuato grazie al Fondo sviluppo e coesione, andiamo a incrementare il fondo per le Zes che già contiene i 250 milioni stanziati per le agevolazioni sul credito di imposta».
È stata invece rinviata la decisione sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie. La norma sui rimborsi non entra come invece chiedeva il ministro dell’Economia, nel decreto crescita.
«Sono contento, come Cinque stelle, che nel decreto crescita non ci sia niente sui risparmiatori. Non perché non li voglio risarcire, ma perché serve un risarcimento diretto», ha detto il vicepremier Luigi Di Maio.
«La settimana prossima sarà quella decisiva: poi dovremo prendere una decisione perché la pazienza è finita. Noi vogliamo che i risparmiatori ricevano risarcimenti diretti senza nessun arbitrato o contenzioso. Lunedì il presidente Conte parlerà ai risparmiatori, incontrerà le 12 associazioni dei consumatori, perché tutto si fa con il dialogo», ha concluso Di Maio.
Com’era prevedibile anche la Lega ha detto la sua, criticando il governo per la troppa lentezza. «Troppi no e troppa lentezza. Serve un cambio di passo. La Lega vuole più concretezza. Ci aspettiamo risposte serie e reali per i risparmiatori (lunedì deve arrivare lo sblocco agli indennizzi per i truffati) ma basta bloccare il paese con i no. Devono partire cantieri, opere, flat tax, bisogna togliere la burocrazia inutile, riformare il codice degli appalti, fare la riforma della giustizia per avere tempi certi. Alle parole ora devono seguire i fatti».
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