Il Consiglio dei ministri ha approvato il Documento di economia e finanza. “nessuna nuova tassa, nessuna manovra correttiva, pil allo 0,2%”.
Nonostante la crescita al lumicino e il debito schizzato almeno di mezzo punto rispetto alle previsioni di appena tre mesi fa, il governo si dice sicuro di rispettare ancora gli impegni presi con Bruxelles e punta tutto su cantieri e riforma del fisco per rianimare il Pil. Riguardo la Flat Tax il testo entrato con l’indicazione di due aliquote al 15 e 20 per cento, esce senza alcuna indicazione numerica, ma con l’obiettivo di trasformarsi in reale beneficio per il cero medio già con la prossima manovra.
Riguardo l’aumento dell’Iva Di Maio è stato categorico: “L’ipotesi che l’Imposta aumenti “non esiste”.
Secondo il ministero dell’Economia serve però anche una nuova dose massiccia di tagli alle spese per garantire la riforma del fisco. Anche perché non c’è solo il tema delle tasse da abbassare (la proposta leghista costerebbe tra i 12 e i 14 miliardi), ma anche da quelle che non devono aumentare. Per il prossimo anno, infatti, c’è da fare i conti con ben 23 miliardi di clausole di salvaguardia che, a legislazione vigente, si tradurranno in altrettanti aumenti di Iva. Ma l’imposta non deve aumentare, assicurano i due vicepremier. E nelle previsioni del Mef c’è anche un tasso di disoccupazione in rialzo all’11% quest’anno dal 10,6% del 2018, poi in ulteriore rialzo all’11,1% nel 2020 per scendere nel 2021 al 10,7%.
Nel frattempo Fmi taglia le stime di crescita per l’Italia nel 2019. Dopo il +0,9% del 2018, nel il 2019 si prevede una crescita media del pil pari allo 0,1%, ovvero 0,5 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni di gennaio e 0,9 punti percentuali in meno rispetto alle stime di ottobre 2018.
Invariata a +0,9% la crescita per il 2020. La crescita e’ stata rivista al ribasso in seguito alla ”debole domanda interna mentre i rendimenti restano elevati”.
IN RIBASSO ANCHE PREVISIONI PIL MONDIALE
L’economia mondiale rallenta. Il Fmi stima una crescita del 3,3% quest’anno, ovvero 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime di gennaio e 0,4 punti percentuali in meno sull’ottobre 2018. Per il 2020 la stima e’ del +3,6%, invariata su gennaio e in calo di 0,1 punti sulle previsioni di ottobre.
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