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OGGI VERTICE SUL DEF E SUI RIMBORSI AI RISPARMIATORI


Dovrebbe tenersi intorno alle 14, al ritorno del premier Giuseppe Conte da Milano, il vertice di governo sul Documento di economia e finanza. Lo si apprende da fonti di governo. La riunione, slittata ieri per problemi di agenda, servirà a sciogliere i nodi politici in vista del Consiglio dei ministri che è convocato alle 16.30. 
Passa la linea di Giovanni Tria sui rimborsi ai risparmiatori coinvolti nelle crisi bancarie.

I risparmiatori truffati dalle banche, nel 90% dei casi potranno beneficiare di rimborsi forfettari diretti, mentre nel restante 10% dei casi è previsto il ricorso a un “arbitrato semplificato”, davanti a una commissione di 9 esperti indipendenti creata ad hoc. È quanto prevede la proposta illustrata oggi dal Governo alle associazioni dei consumatori, che di fatto sancisce il via libera alla linea del doppio binario portata avanti dal ministro dell’Economia Giovanni Tria, per evitare di incappare in un rifiuto da parte della commissione Ue.

“Ora – dice il sottosegretrio Bitonci – ci sarà una modifica alla legge di bilancio, con il doppio binario flessibile” che consentirà comunque per tutti per un rimborso “massivo e forfettario, penso sia una grande apertura da parte della Commissione Ue, grazie al lavoro fatto da Tria, dagli uffici, dai sottosegretari. È forse la prima volta che la Ue dà la possibilità di un rimborso massivo”. Bitonci spiega che dopo l’ok alla norma ci sarà “subito il decreto attuativo”. 

LA MISURA – Per accedere automaticamente ai rimborsi i risparmiatori truffati dovranno avere un imponibile entro i 35 mila euro o un patrimonio mobiliare di 100.000 euro. E’ quanto prevede la proposta presentata oggi dal governo alle associazioni dei consumatori. Per gli altri saranno tipizzati gli investimenti “e saranno analizzati per grandi categorie e non caso per caso” davanti alla commissione ad hoc che sarà costituita al ministero dell’Economia, secondo quanto ha detto il sottosegretario.

Non passerà, probabilmente, l’idea Tria di tenere la flat tax fuori dal Documento di economia e finanza. Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, che spingono per il pacchetto famiglia, sono d’accordo a citare la tassa piatta nel Def, sfidando resistenze del ministro dell’Economia. Su come realizzarla, però, prosegue la lite tra M5s e Lega. Salvini propone un “primo mattone” di tassa piatta al 15% per famiglie con reddito fino a 50mila euro e per lavoratori dipendenti. “Si farà col coefficiente familiare”, annuncia Di Maio, rivendicando attenzione al “ceto medio”. Ma fonti leghiste ironizzano: “Bravo Di Maio che finalmente ha capito il progetto di flat tax della Lega! Cosa c’entrano i ricchi tra i nuclei fino a 50mila euro?”. Conte stempera i toni: “E’ un pezzo della riforma fiscale, per realizzarla nell’interezza serve tempo”. La ‘partita’ del Def si giocherà in un vertice in programma a Palazzo Chigi alle 14.30, a due ore dalla convocazione del Consiglio dei ministri che dovrà dare il via libera al Documento di economia e finanza. Il passaggio è delicato perché il governo gialloverde dovrà abbassare le stime di crescita e certificare la stagnazione. Dall’1% si potrebbe scendere allo 0,4% di crescita programmata del Pil: almeno, questa è l’ipotesi di compromesso per la quale spinge parte del governo. Tria vorrebbe il massimo della prudenza: la sua proposta potrebbe essere di un Pil tendenziale dello 0,1% e un dato programmatico dello 0,2%. Ma fonti M5s spiegano che si auspica una cifra un po’ più alta.

DECRETO CRESCITA E SBLOCCA CANTIERI

Nel conteggio del Pil entreranno anche il decreto crescita e lo sblocca cantieri, ma nessuno dei due è ancora chiuso. Lo sblocca cantieri, varato tre settimane fa, non sarebbe stato ancora bollinato né inviato al Quirinale per la firma perché, trovata l’intesa politica, nel testo resterebbero criticità. Il ministro dell’Economia, sotto assedio da settimane.



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