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IL PREMIO OSCAR IRONS, SPECIAL GUEST ALLA PRESENTAZIONE DE “IL MUSEO DEL PRADO”


di Steve Shelves

Da sinistra: Miguel Falomir Faus, direttore del Prado e Jeremy Irons
ph. Gianluigi Barbieri

In occasione delle celebrazioni ufficiali per i 200 anni dalla sua fondazione, arriva al cinema il film evento Il Museo del Prado-La corte delle meraviglie. Sarà nelle sale solo 15, 16, 17 aprile il primo viaggio cinematografico attraverso le sale, le storie e le emozioni di uno dei musei più visitati del mondo, che con un tesoro di 8000 opere d’arte incanta ogni anno quasi 3 milioni di visitatori a Madrid. Un evento eccezionale che doveva avere come testimonial un personaggio altrettanto eccezionale, ossia il premio Oscar, Jeremy Irons che è sbarcato a Roma ed è arrivato alla Casa del Cinema a Villa Borghese, per la presentazione del documentario Il Museo del Prado – La Corte delle Meraviglie, diretto da Valeria Parisi che accompagnerà il pubblico in uno dei templi dell’arte mondiale nell’anno in cui spegne 200 candeline dalla sua fondazione.

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«Sono molto orgoglioso di avere ricevuto questo invito – ha detto l’attore premio Oscar. «Il mio rapporto con l’arte in generale è istintivo, animalesco. Quando sono andato al Guggenheim Museum di Bilbao ho provato una vera eccitazione anche solo nell’entrare e nel passare da un padiglione all’altro. L’arte moderna ha modi diversi di rappresentarsi oggi come il cinema, la fotografia e l’arte concettuale. Roma è un museo all’aria aperta e ogni volta che torno in questa città mi sento davvero su di giri». L’attore è arrivato in compagnia dell’amatissima moglie Sinéad Cusack , con il quale ha lavorato nel film del 1992 Waterland – Memorie d’amore, oltre che nella Royal Shakespeare Company. 

Jeremy Irons con la moglie
Sinéad Cusack
ph. Gianluigi Barbieri

Jeremy Irons è sbarcato a Roma per la presentazione di Il Museo del Prado – La Corte delle Meraviglie, il documentario diretto da Valeria Parisi che accompagnerà il pubblico in uno dei templi dell’arte mondiale nell’anno in cui spegne 200 candeline dalla sua fondazione.


«Sono molto orgoglioso di avere ricevuto questo invito – ha detto l’attore premio Oscar. «Il mio rapporto con l’arte in generale è istintivo, animalesco. Quando sono andato al Guggenheim Museum di Bilbao ho provato una vera eccitazione anche solo nell’entrare e nel passare da un padiglione all’altro. L’arte moderna ha modi diversi di rappresentarsi oggi come il cinema, la fotografia e l’arte concettuale. Roma è un museo all’aria aperta e ogni volta che torno in questa città mi sento davvero su di giri». L’attore è arrivato in compagnia dell’amatissima moglie Sinéad Cusack , con il quale ha lavorato nel film del 1992 Waterland – Memorie d’amore, oltre che nella Royal Shakespeare Company. 

Da sinistra:
Miguel Falomir Faus, direttore del Prado, Jeremy Irons, Franco Di Sarro Ceo di Nexo Digital, primo distributore cinematografico italiano a focalizzarsi sull’arte al cinema, e l’ambasciatore tedesco Viktor Elbling
ph. Gianluigi Barbieri

E riguardo la sua vita personale ha detto: «Quando si invecchia, si guarda indietro e cerca di dare un senso al tipo di persona che sei diventato. Ricordo quando durante la mia infanzia fui costretto ad andare i collegio a soli 7 anni. Indimenticabile la prima notte trascorsa in solitudine. I miei genitori si separarono quando io ebbi 15 anni, ma per me il momento più traumatico rimase per sempre quella notte trascorsa da solo. In quel frangente sentii che qualcosa si era rotto dentro di me, perciò successivamente ho passato la vita a cercare di tornare a quella sensazione di casa. Ho sempre sperato di fare un film che parlasse del bisogno di casa. Oggi sono fortunato, ho una moglie che amo dei figli. Non hai davvero una casa finché non hai figli».



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