di Manuel Foti
Stamattina all’Hotel Parco dei Principi si è svolta l’Assemblea dei Presidenti delle Camere di Commercio italiane, alla quale è intervenuto anche il
Vicepresidente del Consiglio dei ministri nel Governo e Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro, Luigi Di Maio che ha detto:
«Ieri sono rientrato da una missione di sistema negli Emirati Arabi con molte imprese italiane, un record di presenze, che ancora una volta mi hanno fatto capire quanto il valore della reputazione dell’Italia sia preceduto dal buon lavoro e dall’eccellenza delle nostre imprese nei nostri sistemi produttivi. A Dubai stiamo costruendo la struttura principale di Expo Dubai 2020 con un’azienda italiana e continuiamo a partecipare a grandi opere infrastrutturali e in tutto il mondo. Purtroppo», ha aggiunto Di Majo, «alcune misure di austerity hanno indebolito e non rafforzato la nostra economia europea è così alle prime tensioni commerciali, come quella questa lotta tra giganti e la Brexit, la nostra economia europea si è indebolita fortemente. Nonostante tutto ciò il decreto crescita passerà e le tasse sulle imprese peseranno di meno. Proprio oggi il decreto sblocca-cantieri verrà inviato finalmente con ultima delibera il Consiglio Ministri Gazzetta Ufficiale. Contro la burocrazia faremo una marcatura ad uomo», assicura Di Majo. «C’è tanto da fare, cercheremo di farlo al meglio nel dialogo continuo con le imprese . Noi al Ministero dello Sviluppo Economico stiamo seguendo con molta apprensione quello che sta accadendo tra alcuni giganti delle Infrastrutture di cui in questo momento non posso rivelare il nome. Con Ance, l’Associazione Nazionale costruttori edili abbiamo deciso di creare una sezione del fondo di garanzia per permettere alle imprese che hanno difficoltà con i pagamenti nel mondo dell’edilizia di poter avere delle garanzie In modo tale da evitare di trovarsi in crisi e non riuscire a pagare fidi e prestiti a cui hanno attinto per anticipare gli investimenti, lo faremo nel decreto crescita cominciando un po’ ad abbassare la pressione fiscale. Ieri abbiamo raggiunto un accordo in conferenza stato-regioni. In alcune regioni non si fanno i corsi per formare le persone, ma si formano le persone per fare i corsi e ciò in alcuni casi ha bloccato sistema di formazione che doveva servire ad affrontare nuove sfide dell’Innovazione della tecnologia che stanno cambiando il mondo del lavoro con il sistema dei Navigator».
Poi è intervenuto Carlo Sangalli, Presidente dell’ Unioncamere, che ha esposto la Relazione sulle tematiche inerenti alle problematiche economiche, sociali, economiche del Paese. Nelle Marche di solito arrivano ad età di liceo. Nel Lazio, invece, si fermano alla prima media. In Italia hanno una vita media di 12 primavere e sono quelle meno giovani a garantire la fetta più importante dell’occupazione. E’ la fotografia delle imprese italiane scattata da Unioncamere sulla base dei dati del Registro delle imprese, presentata nel corso dell’Assemblea dei Presidenti delle Camere di commercio italiane. Dal lato dei settori produttivi, quanto a longevità l’agricoltura batte tutti: 16 anni tondi la durata delle imprese che operano in questo comparto, qualcosa in più della pur longeva industria in senso stretto (15,7 anni). Più breve l’aspettativa di vita delle aziende di costruzioni (12,5 anni) e, soprattutto, di quelle dei servizi (11,8), al cui interno “pesa” la minor durata media delle attività turistiche (9,2 anni).
A fine 2018, quasi 6 imprese su 10 risultano costituite prima del 2009. Questo universo di aziende longeve concentra il 70,2% degli addetti del settore privato. Poco più del 18% delle imprese oggi esistenti è nato invece tra il 2009 e il 2013 e raccoglie il 14,3% degli addetti. Circa una impresa su 4, infine, è stata costituita negli ultimi 5 anni e ha una quota di addetti pari al 15,4%.
«Il lavoro lo crea l’impresa, per questo va supportata», spiega il Presidente di Unioncamere, Carlo Sangalli . «Vanno sostenuti gli investimenti, vanno rimossi i tanti ostacoli che frenano lo sviluppo e a volte impediscono persino la sopravvivenza di una impresa. Penso, ad esempio, all’eccesso di burocrazia e a un sistema di regole spesso inadeguato, alla farraginosità del mercato del lavoro, alla carenza di infrastrutture, materiali e immateriali. Su tutti questi temi», prosegue Sangalli, «le Camere di commercio possono fare molto. Sono le amministrazioni delle imprese e per le imprese, quelle che possono far muovere davvero gli ingranaggi sui temi della digitalizzazione, dell’orientamento al lavoro, del turismo e molto altro ancora. Perché conosciamo a fondo le imprese e le esigenze degli imprenditori e abbiamo le competenze per supportarli».
La vita delle imprese è mediamente più lunga nel Nord Est (13,3 anni). A seguire, il Nord Ovest (12,4 anni), il Centro (12,1 anni) e il Mezzogiorno (11,7 anni).
Le più resilienti sono le aziende marchigiane (15 anni), seguite da quelle del Trentino Alto Adige (14,6 anni) e del Friuli Venezia Giulia (13,9 anni). Turnover più accentuato invece nel Lazio e in Campania (in entrambi i casi la vita media è di 11,1 anni), e in Calabria (11,4).
Guardando alle forme giuridiche, l’analisi mostra che l’impresa individuale ha una vita media più bassa delle altre (11,4 anni). Nella media i valori delle società di capitali (12,4%), mentre cresce la durata per le altre forme (13,9 anni) e soprattutto per le società di persone (17,0 anni).
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