di Patrick Dillon
Fervono i preparativi per i 90 anni dalla prima apparizione del commissario Maigret, nato dalla penna dello scrittore belga Georges Simenon, scomparso quasi trent’anni fa. In occasione di questo doppio anniversario, le edizioni Omnibus intendono ripubblicare in 30.000 copie “Tout Maigret”, ”Tutto Maigret”, equivalente a 103 tra romanzi e racconti riuniti in dieci volumi illustrati da Loustal. Mentre al cinema a ottobre uscirà il film “Maigret e la giovane morta”, diretto dal regista Patrice Leconte e interpretato dal celebre attore francese, Daniel Auteuil.
Il nome di Maigret è nato per la prima volta nel 1929 dalla penna di Simenon nel romanzo “Un’ombra nella notte”, in cui però Maigret non vestiva ancora i panni del commissario, ma quelli del dottore.
Il primo “vero” Maigret avrebbe potuto essere il protagonista di “La casa delle preoccupazioni”, il cui ruolo fu proprio quello di un investigatore, ma Simenon ebbe molti dubbi su quest’opera e decise di non includerla nella sua serie.
Il debutto ufficiale avviene in “Pietr-le-Letton”, il primo libro che Simenon nel 1931, firma con il suo vero nome e non con uno pseudomino.
L’editore Arthème Fayard è il primo a dare fiducia a Simenon, allora poco più che 27enne, anche se “Maigret” non lo convince e dice che non avrà “successo”: “Perderemo molti soldi ma voglio provare l’esperimento”. Il resto è storia. Dal 1931, l’autore belga risulta essere il terzo autore di lingua francese più tradotto al mondo.
Il ritmo della pubblicazione è frenetico. Tra il 1931 e il 1934 vengono pubblicati diciannove Maigret (l’ultimo nel 1972) e vendute milioni e milioni di copie.
Non solo libri, ma anche il cinema e la tv si ispirano al celebre commissario. Almeno 70 i film realizzati per il grande schermo e oltre 400 quelli per il piccolo. Tanti gli interpreti di diverse nazionalità che hanno lasciato il segno, nei panni del celebre commissario, Michel Simon, Jean Gabin, l’americano Charles Laughton, l’italiano Gino Cervi, il tedesco Heinz Rühmann. In TV c’erano Jean Richard, Bruno Cremer, il giapponese Kinya Aikawa o il britannico Rowan Atkinson.
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