di Giulia Aldebrandi
A un mese dall’inizio degli scontri in Libia, lo scorso 4 aprile, sono arrivate a 500 le vittime a causa del conflitto, e continua la strage di donne e bambini: sono 120 i piccoli morti finora e 130 le donne rimaste vittime degli scontri. I feriti superano invece i 2.500. E’ questo il bilancio aggiornato a stamani reso noto all’Ansa dal presidente dell’Associazione Medici Stranieri in Italia (AMSI), Foad Aodì, in constante contatto con i medici libici nelle zone del conflitto. Gli sfollati, secondo quanto riferito anche dai medici libici, sono oltre 55.000, raccolti in 40 centri e 27 scuole. Un accordo di cooperazione sanitario è stato siglato, rendono noto i medici libici, con alcuni ospedali francesi per eseguire interventi chirurgici importanti.
“L’Italia in Libia rivendica la necessità di dialogare con tutti, anche con il generale Khalifa Haftar”, ha detto il ministro degli Esteri, Enzo Moavero Milanesi, davanti alla commissione Esteri della Camera parlando della posizione del nostro Paese rispetto alla crisi libica. “Siamo esattamente nella posizione dell’intera comunità internazionale, che riconosce il governo Serraj, che peraltro è stato interlocutore anche della componente cirenaica dello scenario libico nei mesi scorsi”, ha ricordato il titolare della Farnesina. “Noi pensiamo – ha insistito Moavero – che bisogna mantenere un contatto di dialogo anche con tutti gli altri protagonisti dello scenario libico, anche con il generale Haftar che rimane un attore estremamente importante nella parte est del Paese”. Secondo il ministro, “se vogliamo svolgere qualcosa di positivo come Italia per la Libia, dobbiamo muoverci su un binario di dialogo inclusivo con tutte le componenti che abbiano una rappresentatività, che accettino il dialogo perlomeno con noi e poi cercare di rimetterli in dialogo tra di loro”. “Dialogo inclusivo e approccio all’inclusività non vuol dire essere ambigui e oscillanti” ha chiarito il titolare della Farnesina. “Non c’è equidistanza – ha sottolineato – nel momento in cui si riconosce con chiarezza un governo legittimo, si svolge un ruolo di conciliatori per riportare le diverse parti a parlare tra di loro”.
“Per ora – ha poi spiegato Moavero parlando davanti alla commissione Esteri – non si segnalano incrementi particolari nei movimenti di flussi migratori” in partenza dalla Libia e l’Italia resta “estremante vigilante”. “Ma il contesto è tale da poterli determinare”.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.