di Paula Martin
Doris Day, la solare attrice bionda e cantante i cui spumeggianti ruoli nelle commedie e nei musical l’hanno resa una delle più grandi star di Hollywood negli anni ’50 e ’60 e un simbolo di sana femminilità americana, è morta all’età di 97 anni. Sostenitrice dei diritti degli animali, la sua Doris Day Animal Foundation ha confermato la sua morte stamattina nella sua casa a Carmel Valley, in California.
“A causarne la morte una grave polmonite, contratta alcuni mesi fa, che ne ha causato la morte”, ha dichiarato la fondazione in una nota inviata via email all’Associated Press.
La stilista Stella McCartney, poco dopo la sua morte ha tweetato: “L’unica, l’unica, la donna che ha ispirato molto di quello che faccio … Doris Day Ti amo. Una donna iconica che sono stata enormemente onorata di incontrare con la quale ho condiviso momenti preziosi. Riposa in pace”.
Nata da un’insegnante di musica e una casalinga a Cincinnati, aveva sognato una carriera da ballerina, ma all’età di 12 anni a causa di un brutto incidente di auto che le causò una grave frattura della gamba dovette abbandonare i suoi studi di ballerina classica. Dalla danza al canto però il passo fu breve. Grazie alla lunga convalescenza che le diede l’opportunità di ascoltare le canzoni di Ella Fitzgerald, Doris decise di cimentarsi nel canto prima in una stazione radio di Cincinnati, poi in una discoteca locale, e infine a New York.
A 17 anni si sposò con il trombonista Al Jorden, ma l’unione finì quando il musicista la picchiò incinta di otto mesi. Nel 1942, nacque suo figlio, Terry. E poco dopo la Day convolò a nuove nozze. Ma anche il suo secondo matrimonio durò pochissimo.
La sua carriera è iniziata dopo aver cantato ad una festa di Hollywood nel 1947. Divenuta celebre nel film “Love Me or Leave Me”, nel ruolo della bellissima ballerina Ruth Etting , la Day ha lavorato con Hitchcock nel film “L’uomo che sapeva troppo”, e poi il suo successo è continuato in tante altre numerose commedie e film accanto a Cary Grant, Clark Gable e Rock Hudson.
Il critico Gary Giddins la definì “la cantante femminile più cool e sexy delle ballate lente nella storia del cinema”.
Il suo ultimo film è stato “With Six You Get Eggroll“, una commedia del 1968 su una vedova e un vedovo che mescolano le famiglie.
“Per quelli di noi della mia generazione, Doris Day era sinonimo di icona di Hollywood”, ha detto l’attore George Takei su Twitter.
Negli anni ’60, la Day a causa degli investimenti scellerati del suo terzo marito, Martin Melcher, divenuto suo manager nel 1951, (N.d.R.: fu l’uomo che diede il nome a suo figlio Terry) sprofondò in un mare di debiti, ma poi ancora una volta riuscì a risalire la china vincendo una causa milionaria contro l’avvocato del marito, nel frattempo morto nel 1969.
Nella sua autobiografia, la Day ha ricordato suo figlio, Terry Melcher, morto nel 2004, diventato cantautore e poi produttore discografico, lavorando con star come i Beach Boys.
Nel 1976, a 52 anni, la Day ci riprova un’altra volta e si sposa per la quarta volta con l’uomo d’affari Barry Comden.
Di lei ci resterà il ricordo incancellabile di un’icona senza tempo, della ragazza bella e solare di Cincinnati divina interprete del brano “Que sera sera“. E che tutti ricorderanno per sempre come la fidanzata d’America.
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