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CINA ACCUSA GLI USA DI PROTEZIONISMO COMMERCIALE


ph. AgenPress

di Feng Liu

La Cina non entra nel merito della diatriba su Huawei, e non potrebbe, visto che l’ordine esecutivo emanato da Trump dichiara un’emergenza economica nazionale che autorizza il governo a vietare la tecnologia e i servizi di “avversari stranieri” – senza ovviamente fare nomi – colpevoli a suo avviso di mettere a rischio la sicurezza nazionale, inclusi cyberpionage e sabotaggio, degli Usa. Ma “si oppone con forza alla imposizione unilaterale di sanzioni”: il portavoce del ministero del Commercio Gao Feng, in merito alle ultime restrizioni Usa contro Huawei per motivi legati alla sicurezza nazionale, ha detto che gli Stati Uniti dovrebbero evitare di peggiorare ulteriormente le relazioni bilaterali. “La Cina ha enfatizzato molte volte che il concetto di sicurezza nazionale non dovrebbe essere abusato e non dovrebbe essere utilizzato come uno strumento per il protezionismo commerciale”, ha aggiunto Gao.

Che cosa accadrà nei giorni a venire?

La decisione di Trump di limitare l’invasione straniera, avrà sicuramente effetti a catena nell’intera rete globale di telecomunicazioni perché gli affiliati di Huawei in tutto il pianeta dipendono dal contenuto degli Stati Uniti per funzionare e se non riescono a far funzionare il widget o la parte o l’aggiornamento del software, allora quei sistemi non riescono più a funzionare. C’è chi ipotizza che le decisioni di Trump potrebbero provocare l’esclusione di Google dalla vendita del sistema operativo Android, che Huawei utilizza sui suoi cellulari, ma ora qualsiasi conclusione sarebbe troppo prematura.



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