di Paula Linch
“Google ha sospeso affari con Huawei che richiede il trasferimento di hardware, software e servizi tecnici ad eccezione di quelli disponibili pubblicamente tramite licenze open source” , questo l’annuncio di Google con il quale il colosso del Mountain View in California, ha ufficializzato la rottura della partnership con Huawei, sospendendo ogni attività portata avanti con il colosso tecnologico cinese, all’avanguardia nella realizzazione delle reti di nuova generazione 5G. Lo riporta in esclusiva Reuters. Un passo dovuto per Trump dopo la decisione di inserire l’azienda nella black list commerciale l’Entity List, per motivi di sicurezza nazionale, con l’accusa di avere rubato la tecnologia statunitense. Con la conseguenza per Huawei di non potere più fare affari con società americane senza l’approvazione del governo degli Stati Uniti.
Nel dettaglio – spiega Reuters – gli smartphone e gli altri apparati Huawei venduti fuori dalla Cina dovrebbe perdere l’accesso agli aggiornamenti del sistema operativo di Google, Android, oltre che l’accessi ad alcuni dei popolarissimi servizi di Google come il Google Play Store, YouTube e il servizio di posta elettronica Gmail. L’annuncio ovviamente ha creato non poche preoccupazioni tra gli utenti possessori di smartphone e tablet Huawei, che però Google ha voluto rassicurare: “Ci stiamo conformando all’ordine e stiamo valutando le ripercussioni. Per gli utenti dei nostri servizi, Google Play e le protezioni di sicurezza di Google Play Protect – afferma un portavoce di Google – continueranno a funzionare sui dispositivi Huawei esistenti”. Non solo Google, ma anche le aziende Usa produttrici di chip e microchip – da Intel a Qualcomm, da Xilinx a Broadcom – si sono adeguate alla linea dettata dall’amministrazione Trump e hanno tagliato i ponti con Huawei, congelando le forniture destinate al colosso tecnologico cinese. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, che spiega come le varie società hanno già informato i propri dipendenti. Si tratta di sviluppi che rischiano di portare alle stelle le tensioni tra Washington e Pechino, già impegnate in un braccio di ferro sui dazi.
La Cina infatti non ha atteso molto fare sapere la sua rendendo noto il suo imminente obiettivo: “Sostenere le sue società nel ricorso “ad armi legali a difesa dei loro diritti legittimi”: così ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri, Lu Kang, in merito alla sospensione delle fornitura a Huawei degli aggiornamenti di Android da parte di Google.
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