di Paola Mantovani
Novanta giorni questo il tempo concesso dal governo americano a Huawei per godere dei vantaggi di una licenza temporanea che nella pratica ripristinerebbe parzialmente i requisiti e le politiche di licenza in base ai Regolamenti di amministrazione delle esportazioni. E se venisse pure estesa offrirebbe l’opportunità a Huawei di acquistare prodotti e servizi americani per mantenere operativi gli smartphone già in commercio, e le reti e le apparecchiature esistenti, inclusi gli aggiornamenti software e le ‘patch’ di sicurezza.
Un’opportunità, ci tiene a precisare il Dipartimento del commercio Usa, che sarebbe invece preclusa a Huawei per l’acquisto di componenti statunitensi destinati alla creazione di nuovi prodotti. In pratica la licenza temporanea si applica ai contratti stipulati con imprese Usa, prima del 16 maggio, da Huawei e dalle sue 68 affiliate che, proprio il 16 maggio scorso, sono finite nella lista nera del commercio Usa. “Le azioni del governo degli Stati Uniti al momento sottovalutano le nostre capacità”, ha dichiarato il fondatore di Huawei, Ren Zhengfei, secondo quanto riporta la Bbc subito dopo avere appreso la notizia della dilazione temporale, precisando, in un’intervista rilasciata al quotidiano cinese Global Times, che “la licenza temporanea di 90 giorni concessa dal governo Usa non è così significativa per Huawei, in quanto l’azienda è ben preparata e le sue tecnologie fondamentali sono intatte”.
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