di Maurizio Cappellino
I prezzi dell’energia delle famiglie nell’UE sono aumentati rispetto al 2017: + 3,5% per l’energia elettrica e + 5,7% per il gas. In media, i prezzi dell’elettricità delle famiglie nell’Unione europea (UE) sono aumentati di € 21,1 per 100 kWh (+ 3,5%), tra la seconda metà del 2017 e la seconda metà del 2018.
Il picco dei prezzi del gas negli ultimi dieci anni è stato toccato nella seconda metà del 2014. Poi i prezzi del gas delle famiglie sono aumentati in media del 5,7% nell’UE tra il secondo semestre del 2017 e il 2018 a € 6,7 per 100 kWh. Tra gli Stati membri, i prezzi del gas delle famiglie nella seconda metà del 2018 erano compresi tra meno di 4 euro per 100 kWh in Ungheria, Romania e Croazia a circa 9 € per 100 kWh nei Paesi Bassi, in Spagna, in Danimarca e Italia e oltre € 12 per 100 kWh in Svezia.
Le imposte e i prelievi nell’UE hanno costituito in media oltre un terzo (37%) del prezzo dell’elettricità a carico delle famiglie nella seconda metà del 2018 e circa un quarto (27%) del prezzo del gas. La metà o più del prezzo dell’elettricità è costituito da imposte e prelievi in Danimarca, Portogallo e Germania. La quota delle imposte e dei prelievi sui prezzi complessivi dell’elettricità delle famiglie variava notevolmente tra gli Stati membri, dai due terzi in Danimarca (64%) e oltre la metà in Portogallo (55%) e Germania (54%) a solo del 6% a Malta. In media nell’UE, le imposte e i prelievi rappresentano oltre un terzo (ossia il 37%) dei prezzi dell’elettricità delle famiglie nella seconda metà del 2018.
Dove si pagano più tasse sui consumi di gas per uso domestico?
In Danimarca e nei Paesi Bassi, e poi in Lussemburgo e nel Regno Unito. Nella seconda metà del 2018, le imposte e i prelievi costituivano il maggior contributo al prezzo del gas per le famiglie in Danimarca (54% del prezzo del gas per uso domestico) e nei Paesi Bassi (52%). Seguiti da Svezia (42%), Italia (35%) e Slovenia (30%). All’estremo opposto della scala, meno tasse si sono pagate in Lussemburgo e Regno Unito (entrambi al 10%), poi in Grecia (14%), in Romania (16%), in Bulgaria, nella Repubblica Ceca, in Irlanda e in Slovacchia (tutti il 17%). A livello UE, le imposte e i prelievi hanno rappresentato in media per circa un quarto (27%) dei prezzi del gas per uso domestico nella seconda metà del 2018.
Tra gli Stati membri dell’UE, l’aumento maggiore dei prezzi dell’elettricità delle famiglie in valuta nazionale tra la seconda metà del 2017 e la seconda metà del 2018 è stato registrato a Cipro (+ 19,6%), poi in Spagna (+ 13,8%), nei Paesi Bassi (+ 9,7%), nel Regno Unito (+ 8,6%), in Irlanda (+ 7,8%) e in Estonia (+ 7,5%). Prezzi al ribasso invece sono stati registrati in soli quattro paesi: Lettonia (-4,5%) seguita da Polonia (-2,5%), Germania (-1,6%) e Lituania (-0,9%). Per dirla in euro i prezzi medi dell’elettricità delle famiglie nella seconda metà del 2018 erano più bassi in Bulgaria (€ 10,1 per 100 kWh), Lituania (€ 11,0) e Ungheria (€ 11,2) e più alti in Danimarca (€ 31,2), Germania (€ 30,0) e Belgio (€ 29,4).
Dove sono stati registrati i prezzi più bassi e più alti dell’elettricità domestica facendo riferimento allo standard di acquisto (PPS) che elimina le differenze di livello generale dei prezzi tra paesi?
In Finlandia (13,7 PPS per 100 kWh) e in Lussemburgo (13,8), e poi nei Paesi Bassi (15,2), a Malta (15,7), in Francia (16,4), in Svezia (16.5) e in Lituania (17.3). I prezzi più alti espressi iinvece sono stati registrati in Portogallo (28,2), in Germania (28.0), in Spagna (27.4), in Belgio (26.6), in Romania (26.3), a Cipro (24.5) e in Polonia (24.3).
Tra la seconda metà del 2017 e la seconda metà del 2018, i prezzi del gas delle famiglie in valuta nazionale sono aumentati in venti Stati membri. I maggiori aumenti sono stati osservati in Irlanda (+ 17,3%), seguiti dalla Bulgaria (+ 16,5%), Svezia (+ 16,4%) e Romania (+ 16,3%). Per contro, sono state registrate diminuzioni in Croazia (-2,5%), Portogallo (-1,9%), Ungheria (-0,4%) e Germania (-0,2%).
Espressi in euro, i prezzi medi del gas delle famiglie nella seconda metà del 2018 erano inferiori a € 5 per 100 kWh in Ungheria e Romania (entrambi 3,5 euro per 100 kWh), Croazia (3,6 euro), Lituania (4,1 euro), Estonia e Lussemburgo (entrambi € 4,3), Bulgaria (€ 4,4), Polonia e Lettonia (entrambi € 4,5), e Slovacchia (€ 4,6).
Prezzi del gas superiori a € 10 per 100 kWh sono stati registrati in Svezia (€ 12,2), Italia (€ 9,5), Danimarca (€ 9,1), Spagna (€ 8,8) e Paesi Bassi (€ 8,6). Il prezzo medio del gas nell’UE era di € 6,7 per 100 kWh.
Dove sono stati registrati i prezzi più bassi e più alti di gas per uso domestico facendo riferimento allo standard di acquisto (PPS) che elimina le differenze di livello generale dei prezzi tra paesi?
Adeguato al potere d’acquisto, si può vedere che, rispetto al costo di altri beni e servizi, il più costo più basso di gas per uso domestico è stato registrato a Lussemburgo (3,5 PPS per 100 kWh), e a seguire nel Regno Unito (4.7), in Croazia, in Estonia (entrambe 5.6), in Belgio e in Germania (entrambe 5.7). Al contrario, i prezzi più alti sono stati registrati in Svezia (10.1), Spagna (9.7), Italia e in Portogallo (entrambi 9.6).
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