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TIANANMEN VIETATO RICORDARE?


Wang Weilin, lo studente che fermò i carri armati in piazza Tiananmen (Tiānānmén), poi ucciso assieme ad altri manifestanti (©ap/lapresse/archivio storico)

di Marika Jong

Da tre mesi il musicista rock cinese Li Zhi è scomparso dalla scena pubblica. Cancellato il suo tour in programma in questi giorni, cancellati i suoi account sui social media. Ma non solo. La sua musica è stata rimossa da tutti i principali siti di streaming della Cina, come se lui non fosse mai esistito. Quale il motivo? Avere affrontato con la sua musica il tema tabù delle proteste pro-democrazia di piazza Tiananmen.

“Ora questa piazza è la mia tomba”, cantava Li. “Tutto è solo un sogno.”

E così è stato. Difatti mai una strofa di una sua canzone è stata così tanto profetica. Domani in Cina si festeggerà il trentesimo anniversario della repressione militare per le proteste di Tiananmen. Una ricorrenza che con la parola festa ha davvero poco a che fare visto che centinaia di persone, se non migliaia di persone sono morte la notte del 3 giugno e nelle prime ore del 4 giugno. La protesta in piazza Tiananmen, nota anche come Primavera democratica cinese, ebbe inizio con una serie di dimostrazioni di massa che ebbero luogo principalmente proprio nella piazza Tiananmen a Pechino dal 15 aprile al 4 giugno 1989 che si conclusero con uno spargimento di sangue il 4 giugno 1989.

PROTESTE TIANANMEN, ECCO CHE COSA ACCADDE

La notte tra il 3 e il 4 giugno 1989 i carri armati dell’Esercito di Liberazione Popolare cinese uccisero nella Piazza, il cui nome rimane nella storia, centinaia di persone, mettendo fine alle proteste degli studenti che reclamavano la democrazia. La protesta in piazza Tiananmen era iniziata un mese e mezzo prima, il 15 aprile, quando, dopo la morte Hu Yaobang, ex-capo del Partito comunista e sostenitore di riforme democratiche, circa 100mila studenti si erano riuniti in piazza Tiananmen per commemorare il leader ed esprimere la loro insoddisfazione verso il governo di Pechino. Il 27 aprile studenti provenienti da più di 40 università marciarono su piazza Tiananmen, dove furono poi raggiunti da operai, intellettuali e altri funzionari pubblici. A maggio più di un milione di persone riempì la piazza, luogo in cui nel 1949 Mao Zedong aveva dichiarato la nascita della Repubblica Popolare Cinese. Il 20 maggio il governo impose la legge marziale a Pechino e truppe corazzate furono inviate per disperdere i manifestanti.

Le forze governative in un primo tempo desistettero di fronte alla folla presente in piazza e si ritirarono. Facendo arrabbiare Deng Xiaoping all’epoca capo della Commissione Militare, ed uno dei maggiori leader del paese, che ordinò ai militari di tornare in piazza e sparare. Il risultato fu un massacro il cui bilancio ufficiale non è ancora stato accertato, poiché il governo cinese non ha finora mai reso pubblico alcun documento in merito ai fatti di Tiananmen. 

Personaggio simbolo di quella protesta Wang Weilin, lo studente che fermò i carri armati in piazza Tiananmen, che poi venne ucciso assieme ad altri manifestanti.

Da allora sono passati 30 anni eppure, anche se sembra assurdo, tutt’oggi gli sforzi del governo cinese restano quelli di allora, ossia “reprimere qualsiasi menzione commemorativa positiva riguardo quegli avvenimenti”.

Ecco gli studenti in Piazza Tiananmen o Tiānānmén , a Pechino, in Cina,
vista da molti come il cuore simbolico della nazione cinese

“Sono certamente nervosi”, ha detto Jean-Pierre Cabestan, professore di scienze politiche all’Università di Hong Kong ad Ap. Molte delle azioni di queste ore del Governo sembrano mirate ad eliminare qualsiasi rischio che le persone parlino. Bilibili, un sito di video streaming cinese, la scorsa settimana ha annunciato che la sua popolare funzione di commenti in tempo reale sarà disabilitata fino al 6 giugno per “aggiornamenti di sistema”.

Alcune persone, che hanno vestito i panni di difensori dei diritti umani cinesi hanno detto che 13 persone sono state portate via dalle loro case e messe in carcere in occasione dell’anniversario. Tra di loro ci sono diversi artisti che recentemente hanno cercato di “sollevare la coscienza nazionale” attraverso le loro opere (N.d.r.Non è stato confermato se tra questi c’è anche il musicista rock cinese Li Zhi) . Alcuni sono stati addirittura arrestati dopo avere twittato le immagini di una bottiglia di liquore che commemorava il 4 giugno, riporta Ap, solo perché l’etichetta della bottiglia conteneva un gioco di parole, “baijiu”, che è l’alcol di grano a firma cinese e altre parole che facevano riferimento all’anno 1989 della strage di Tiananmen.

Il governo cinese si sta preparando aumentando la pervasività della censura su Internet, già molto incisiva e che limita quotidianamente la libertà di espressione dei cinesi ha commentato Reuters, adottando sistemi automatici per identificare i contenuti contro il governo e impedendone la pubblicazione. Oscurati anche alcun post su Weibo, un sito di microblogging cinese, un ibrido fra Twitter e Facebook, tra i siti più frequentati della Cina. Si calcola che più del 30% delle persone che hanno accesso a internet in Cina usi Sina Weibo, che ha quasi la penetrazione di mercato di Twitter negli Stati Uniti.

Un uomo taiwanese fa un selfie con un carro armato gonfiabile nella Piazza della Libertà del Chiang Kai-shek Memorial Hall a Taipei, Taiwan, sabato 1 giugno 2019. Un artista ha eretto lo spettacolo gonfiabile nella capitale di Taiwan per celebrare un momento iconico nel Proteste a favore della democrazia di piazza Tiananmen. 
L’installazione del pallone più grande della vita, che si trova di fronte alla famosa sala di Taipei, ritrae un incontro pacifico tra un civile cinese e i carri armati militari che hanno contribuito alla brutale chiusura delle manifestazioni a Pechino il 4 giugno 1989. (AP Photo / Chiang Ying-ying)
Mike Pompeo, segretario di Stato americano

… E GLI USA

Anche gli americani hanno voluto onorare il 30/mo anniversario della repressione delle proteste pacifiche in piazza Tiananmen, invitando il governo di Pechino “a rendere completamente e pubblicamente conto di quelli uccisi o scomparsi per dare conforto alle molte vittime di questo oscuro capitolo della storia”. Lo ha dichiarato oggi il segretario di stato americano Mike Pompeo: “Nei decenni che sono seguiti, gli Usa hanno sperato che l’integrazione della Cina nel sistema internazionale avrebbe portato ad una società più aperta e tollerante. Quelle speranze sono state infrante”.

Di Voice of America – http://www.voachinese.com/content/taiwan-reaction-to-tao-zhang-20130325/1627892.html, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=28486249

ANCHE TAIWAN INTERVIENE: “CINA SI SCUSI”

La Cina dovrebbe “pentirsi con sincerità” per la sanguinosa repressione delle manifestazioni pro-democrazia degli studenti tenute 30 anni fa a piazza Tiananmen e spingere “in maniera proattiva verso le riforme democratiche”. Così si legge nel comunicato del Mainland Affairs Council di Taiwan, l’ufficio di Taipei, che ha in carico i rapporti con la Cina, e che ha ammonito “severamente le autorità cinesi” invitandole “a guardare ai loro errori storici e a scusarsi sinceramente il prima possibile”.



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