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BRACCIO DI FERRO ITALIA EU. CONTE E TRIA DANNO MANDATO A DI MAIO


Il vicepremier, Luigi Di Maio, a Lussemburgo alla riunione dell’Eurogruppo (Francesco Fotia / AGF) 

di Marco Cherubini

Giuseppe Conte e Giovanni Tria hanno “pieno mandato” per trattare con l’Ue. Lo ha assicurato il vicepremier, Luigi Di Maio, nel giorno in cui il ministro dell’ Economia partecipa a Lussemburgo alla riunione dell’Eurogruppo. “Ci siamo detti tutti che di manovre correttive non se ne fanno”, ha detto Di Maio a Radio Anch’io su Radio Uno. “Noi investiamo sulla crescita e per fine anno, nella legge di bilancio, metteremo a posto tutto quello che c’è da mettere a posto. Non vogliamo tensioni clamorose con l’Ue, ma al centro dobbiamo mettere sempre gli italiani, non i numerini”. Tria ha ribadito di credere nelle stime del governo, che non danno un 2,4% di deficit per il 2019 ma un risultato “verso il 2,2 o 2,1%, e quindi siamo grosso modo nel braccio preventivo del Patto di stabilità“. “Dobbiamo evitare in tutti i modi” la procedura d’infrazione della Ue che “farebbe sicuramente male all’Italia ma può fare male all’Europa”, ha aggiunto Tria, secondo cui “dobbiamo arrivare assolutamente a un compromesso, con una trattativa e un dialogo costruttivo. E’ nell’interesse dell’Italia ma anche dell’Europa” ha aggiunto il ministro.

Il commissario agli affari economici Pierre Moscovici la scorsa settimana ha detto “che la sua porta è sempre aperta per discutere con le autorità italiane“, ma ha anche aggiunto che non bisogna perdere tempo. La palla è ora nel campo italiano, dobbiamo vedere un percorso credibile” di riduzione del debito “per il 2019 e il 2020”, e “restiamo pronti a prendere in considerazione ogni elemento che l’Italia potrà presentare”, ha aggiunto. “Siamo impegnati ad applicare in modo intelligente le regole di bilancio, perché è il modo in cui ci siamo mossi nel nostro mandato, ma nessuno deve avere dubbi che applicheremo quelle regole se i criteri non saranno rispettati“.

Con il solito mood del “pane al pane vino al vino” il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha voluto dire la sua precisando che la “vecchia e delegittimata” Commissione Ue “non può imporre sanzioni” all’Italia. “Una Commissione uscente, vecchia, delegittimata dal voto di milioni di europei la settimana scorsa non può prendere decisioni o imporre scelte o sanzioni a governi e popoli”.



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