di Cho So-yon
A dispetto della pioggia, sono già migliaia le persone al Victoria Park di Hong Kong, punto di partenza della marcia contro la legge sull’estradizione in Cina. Nonostante l’annuncio di ieri sulla sospensione della discussione sulla controversa norma da parte della governatrice Carrie Lam, gli attivisti hanno voluto confermare l’evento di oggi, chiedendo il ritiro del provvedimento e le scuse per i metodi violenti usati dalla polizia negli scontri di mercoledì vicino al parlamento. Domenica scorsa, più di un milione di persone, secondo gli organizzatori, hanno preso parte alla marcia ritenuta essere la più grande per numero di adesioni e mobilitazione dal passaggio del 1997 dell’ex colonia da Londra a Pechino. La seconda marcia in corso oggi a Hong Kong contro la legge sulle estradizioni in Cina avrebbe già raggiunto un numero di adesioni più alto della prima, tenuta domenica scorsa. Lo sostengono i media locali, secondo i quali la polizia ha aperto più corsie stradali alla marea di gente e dopo quasi due ore dall’inizio della marcia, c’erano ancora molte persone che dovevano uscire dalle fermate della metropolitana nel cuore dell’ex colonia.
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