di Matteo Bernardis
“Bisogna restituire dignità a milioni di lavoratori sottopagati, ma al contempo occorre aiutare anche le imprese uccise dalle tasse”, queste le parole del vicepremier Luigi Di Maio durante la riunione convocata oggi a palazzo Chigi sul salario minimo. Le due proposte, sul salario e sulla riduzione del cuneo, saranno dunque parallele e la proposta sul cuneo fiscale verrà inserita nella legge di bilancio. La platea dei lavoratori interessata dal salario minimo dovrebbe essere di 4 milioni di persone”, ha precisato aggiungendo: “La Flat tax si farà e sarà rivolta al ceto medio. L’abbassamento delle tasse è indispensabile se vogliamo rilanciare la nostra economia. Quindi su questo punto andremo avanti come un treno”.
Che fine ha fatto la lettera dell’Italia per scongiurare l’infrazione?
Non c’è ancora un incontro fissato, ma potrebbe essere mercoledì il primo giorno utile per un vertice di governo tra il premier Giuseppe Conte e i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla trattativa con l’Ue per evitare una procedura d’infrazione. Lo affermano fonti di Palazzo Chigi, interpellate al riguardo. L’incontro, alla vigilia del Consiglio europeo, servirà al premier anche per condividere con i suoi vice i contenuti della lettera che invierà nei prossimi giorni all’Europa. Nel frattempo il premier Conte che oggi si trovava in visita a Parigi al Salone Internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio ha risposto ad alcune domande della stampa su argomenti chiave, partendo proprio dagli sforzi del Governo per evitare la procedura di infrazione.
“Ho sentito il vicepresidente Salvini proprio a ridosso della sua partenza per gli Stati Uniti, come ho già detto c’è un clima di fiducia rinnovata, un clima di dialogo e adesso dobbiamo lavorare nell’interesse dei cittadini italiani”, ha puntualizzato Conte, che poi ha detto: “Per quanto riguarda l’avvio di questa procedura stiamo procedendo con assoluta unione, unità di intenti e dobbiamo lavorare nella stessa direzione di marcia, per scongiurare questa infrazione, ma nello stesso tempo, dobbiamo rivendicare un rapporto critico da parte l’Italia. L’Italia si dimostrerà più europeista degli altri paesi nella misura in cui riuscirà a offrire un contributo critico e a rinnegare quel primato della Finanza che negli ultimi anni sta assorbendo tutte le energie per quanto riguarda il dibattito pubblico europeo”. E poi riguardo un possibile dialogo con Macron che tenga conto anche dei problemi di bilancio che hanno sia l’Italia sia la Francia seppure in scala diversa Conte ha aggiunto: “Con Macron ho parlato di vari aspetti, abbiamo parlato anche della procedura di infrazione,e Macron ha prestato molta attenzione alle ragioni dell’Italia che poi spiegherò ancor meglio ovviamente nei passaggi successivi e nelle sedi opportune. Sicuramente da parte della Francia c’è anche molta sensibilità alla alle istanze di stabilità sociale non solo finanziaria quindi la Francia può essere un paese con cui si potranno sicuramente coltivare delle sinergie. Ma questo non è un discorso che riguarda solo la Francia, il messaggio e il contributo critico che l’Italia vuole apportare lo diffonderà a tutti e coinvolgerà tutti gli altri paesi e gli altri Leader, in questo dibattito. Siamo agli albori di una nuova legislatura è un passaggio critico per l’Europa chi non se ne rende conto rischia di far del male all’Europa”. Sul tema “riforma della giustizia” Conte ha precisato: “Ovviamente come avvocato come giurista so per conoscenza diretta della grandissima onestà e professionalità della sua grandissima maggioranza dei giudici. Leggere le cronache di questi giorni quindi mi ferisce personalmente perché penso all’imbarazzo che ne derivi appunto a quei giudici che con grande sacrificio, con grande impegno e onestà si dedicano quotidianamente al servizio giustizia. Allora immaginare che un cittadino possa il giorno dopo leggendo queste cose andare in giudizio e ricavare una qualche disorientamento nel rivolgersi a un giudice terzo e imparziale, ecco questo fatto mi ferisce notevolmente e a mio avviso crea un vulnus alla magistratura. Una riforma deve essere meditata bene non possiamo certo intervenire a caldo dobbiamo lavorare nel segno di una maggior cesura, creare una netta linea di demarcazione tra politica e servizio giurisdizionale. Non È ammissibile che ci siano zone di promiscuità. E per fare questo ben venga anche L’apporto delle forze di opposizione. Sarebbe bello coinvolgere quante più forze parlamentari possibile”.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.