di Taha Hussein
L’ex presidente egiziano Mohammed Morsi estromesso dall’esercito nel 2013, dopo appena un anno di governo, è morto dopo essere svenuto in tribunale, dove si trovava in qualità di imputato accusato di spionaggio per presunti contatti con il gruppo islamico palestinese Hamas. Lo ha detto la Tv di stato egiziana. Ex personalità di spicco del movimento islamista ormai bandito dai Fratelli Musulmani, Morsi, che aveva 67 anni, era stato eletto democraticamente primo leader del Paese. Però dopo la sua rimozione dal potere, le autorità egiziane hanno lanciato un giro di vite sui suoi sostenitori e sui Fratelli Musulmani.
Chi era Morsi?
Morsi era nato nel villaggio di El-Adwah nella provincia del Delta del Nilo di Sharqiya nel 1951. Ha iniziato a studiare ingegneria all’Università del Cairo negli anni ’70 e poi ha completato gli studi negli Stati Uniti.
Scelto come candidato alla presidenza dei Fratelli Musulmani alle elezioni del 2012, seppur grazie a una risicata maggioranza, promise di dirigere un governo “per tutti gli egiziani”. Di fatto non fu così, perché non riuscì a fermare la monopolizzazione degli islamisti e non riuscì a rilanciare l’economia. L’opposizione pubblica al suo governo crebbe via via con il passare del tempo e milioni di manifestanti anti-governativi scesero in strada per chiedere le sue dimissioni. La sera del 3 luglio 2013, Morsi venne deposto con una rivoluzione popolar-militare guidata dall’attuale capo di Stato Abdel Fattah al-Sisi e preso in custodia dall’esercito. Da allora Morsi pur denunciando il fatto come un colpo di stato, di fatto è rimasto in carcere sottoposto a diversi processi, subendo varie condanne.
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