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BENEVENTI IN MOSTRA A MILANO, CONSACRA IL TEMA DELLA MEMORIA


Case Notturno-acrilico su tela- cm.50 x 70

di Marina Borromeo Siniscalchi

Oggi 19 giugno presso lo studio Bolzani in Galleria Strasburgo a Milano, verrà inaugurata la mostra “Nella calce dei ricordi”, protagonisti i dipinti dell’artista Alberto Beneventi, con la curatela di Paolo Donini. Sarà l’inizio di un ciclo di eventi consacrato dal tema della memoria che funge da elemento di collegamento con i tempi che stiamo vivendo. La memoria individuale che, inevitabilmente, si intreccia in modo indissolubile con quella collettiva. Su questo concetto si innesta la poetica della rassegna dei dipinti di questa mostra.

Un artista speciale Beneventi, non soltanto per il suo valore artistico, ma anche per quello umano che riesce a trasmettere nelle sue opere che sono state esposte in tutto il mondo in importanti collezioni private e pubbliche.

Dallo spazio espositivo Mobalpà a Parigi, alla Galleria Art Virus di Francoforte, all’Antiquum Oratorium Passionis della basilica di Sant’Ambrogio a Milano, al Palazzo Principi di Correggio, alla Rocca Sforzesca di Dozza Imolese, al Palazzo Ducale di Pavullo, al centro Raffaello di Palermo. E da settembre, sei dei suoi dipinti, verranno esposti nella Chiesa di San Carlo al Corso a Milano.

Notturno- acrilico su tela -cm 71 x 91

In questa Chiesa, sarà poi proiettato il video “Lungo le strade della memoria”, dedicato all’ultima produzione pittorica di Beneventi. Si tratta di un progetto videografico diretto da Leo Lo Russo, con la supervisione artistica di Antonello Fresu, e le musiche appositamente dedicate di Paolo Fresu, il grande musicista originario della Sardegna, di fama internazionale. Ulteriore iniziativa di particolare spessore culturale, che in autunno troverà collocazione presso la Chiesa di San Carlo, è un reading di poesie scritte e recitate da alcune tra i principali poeti italiani contemporanei.

video
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Per saperne di più della mostra e dei progetti futuri dell’artista, What-u ha intervistato Alberto Beneventi. E la breve chiacchierata con lui parte proprio dal tema della memoria.

Perché il suo percorso artistico è così legato alla memoria?

«Perché la memoria lega indissolubilmente l’essere umano al significato della vita, che deve essere sempre vissuta comprendendone il valore di ogni istante, perché ogni istante può essere prezioso perché irripetibile».

Quanto ha influito e influisce il suo vissuto nelle sue espressioni artistiche?

«Molto, come accade a tutti gli artisti. La mia infanzia, che definirei drammatica, ma non infelice mi ha insegnato davvero molto. Rimasto solo senza genitori da bambino, sono stato poi cresciuto dai miei zii. Questo tipo di esperienze aiutano a maturare e a trovare delle metafore con maggiore immediatezza. Tramite le metafore evochiamo delle immagini non riducibili al significato letterale dell’espressione, ma a dei concetti a dei ricordi spesso unici» .

C’è un quadro a cui è legato maggiormente?

«”Il campo di grano” che per me non è altro che la metafora della vita dell’uomo».

Campi di grano a crepuscolo -acrilico su tela-cm75 x 143

Perché nella sua pittura ha sempre usato acquarelli acrilici e non ha mai dipinto con altre tecniche?

«Perché gli acquarelli mi permettono di esprimermi con una pittura più veloce, di istinto senza fermare i pensieri».

Un sogno che le piacerebbe realizzare?

«Potere esporre i miei dipinti all’Hermitage,  in Russia a San Pietroburgo, l’edificio in origine faceva parte della reggia imperiale che per due secoli ospitò le famiglie degli zar Romanov, fino al 1917, anno dell’inizio della Rivoluzione d’Ottobre. Ecco quello sarebbe davvero un bel finale».



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