di Alessandro Manzitti
“Il governo dura? Non lo so: perché vedo Salvini che provoca ogni giorno, tutti i giorni. E sono convinto che nella logica di Salvini ci sia l’idea di mandare tutto all’aria per mero tornaconto personale. È questo per me sarebbe molto grave perché conta molto di più l’interesse del Paese che quello privato di una forza politica”. Lo dice Alessandro Di Battista a margine del Rosseau City Lab a Catania. E se da una parte Di Battista non tiene più a freno la lingua perché lontano dalle logiche di palazzo, il vicepremier Di Maio continua a buttare acqua sul fuoco e dice che destabilizzare il governo in questo momento in cui il Presidente del Consiglio sta portando avanti una trattativa difficilissima con l’Unione Europea è da incoscienti: “E questo lo dico sia al Movimento che alla Lega, Chi contesta, alla fine è invitato a “stare al suo posto”. “Stiamo governando la Nazione Italia, non stiamo giocando a risiko”, ha detto Di Maio . “Si rimettano i carriarmatini nella scatola e ognuno porti avanti il ruolo che è chiamato ad assolvere nella società: ministro, parlamentare, attivista, cittadino. Un ruolo non è migliore dell’altro, per quanto mi riguarda. Ma tutti devono essere rispettati e ognuno stia al proprio posto”.
Salvini c’è aria di impeachment
Comunque incoscienti o no, vero è che Salvini rema sul binario opposto con di tempi di rigetto sempre più brevi e le sue intemperanze piacciono sempre meno ai colleghi europeisti che al momento continuano solo a dire che alle “parole” preferiscono i fatti. Salvini che pian piano è riuscito a conquistare sempre più consensi dal popolo a discapito del M5S, sa che questo è il suo momento e sa anche che il treno della gloria non passa due volte. Quindi è una mina vivente che potrebbe scoppiare da un momento all’altro. La sua prima volta da vice premier al Governo, ministro degli Interni, lui stesso ha ammesso alcune ore fa: “Sono convinto che gli italiani ci premiano perché in questo momento vogliono che il governo vada avanti. Se cambiassimo linea, magari inizieremmo a perdere qualche punto”. E forse è proprio per questo motivo che non si sente ancora così sicuro di buttare tutto all’aria.
Conte cum grano salis
Il premier Conte per ora cerca la strada della diplomazia (e del buon senso con tutti). Anche se in mezzo al vortice delle tensioni pure lui si la scia scappare qualche frase di troppo: “Mi muovo non per ragioni personali, ma in rappresentanza dell’Italia, una potenza del G7. Non porto il cappello in mano a Bruxelles. L’Italia non ha nulla di cui farsi scusare. La lettera inviata alla Commissione Ue non è un espediente per sottrarsi alle regole. Vogliamo applicare le regole vigenti ma se l’edificio ha delle crepe, fa entrare infiltrazioni vogliamo intervenire o no?”. Ora occorre solo attendere. Conte ha già dichiarato che sono in corso riunioni con i tecnici del Mef e il ministro dell’Economia per arrivare ad un aggiornamento concreto, con dati economici aggiornati. “Non sono esercizi accademici. Noi i numeri li portiamo e la Commissione li può verificare”.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.