di Kevin Dickinson
Lo aveva detto e lo ha fatto. Trump aveva annunciato la sua intenzione di andare alla Dmz, la zona demilitarizzata che separa le due Coree, per incontrare il leader nordcoreano Kim Jong Un. Stamattina a Seul durante un meeting con uomini d’affari sudcoreani, il tycoon ha detto che il presidente sudcoreano Moon Jae-in sarebbe stato con lui . E così è stato, Kim Jong-un ha accettato l’incontro con Trump, facendo entrare stamattina, per la prima volta nella storia, un presidente Usa nel suo Paese. Scacco matto per Trump che ha messo a segno un’altro importante punto per la sua storia da presidente e per la sua campagna elettorale.
Così in prima battuta Trump ha visitato la torretta d’osservazione, tradizionalmente ispezionata in passato dai leader americani e poi è partito per la Dmz. Il presidente Usa ha detto che era impaziente di incontrare il leader sudcoreano Kim e “di potergli stringere la mano”. Modi e toni diversi dai soliti quelli usati da Trump, che ha capito che con Jong un giocare di diplomazia, ma soprattutto giocare la carta dell’umiltà (che non gli appartiene) in questa fase è la cosa migliore da fare, visto che il ruolo di “first” piace molto anche a lui.
Soprattutto perché questo è il terzo incontro, molto importante per le relazioni tra i due Paesi, dopo il fallimento del summit di fine febbraio ad Hanoi, in Vietnam, sulla denuclearizzazione della penisola.
Donald Trump ha attraversato da solo il confine intercoreano al villaggio di Panmunjom, su invito di Kim. ed è il primo presidente Usa ad averlo mai fatto.”E’ un onore, mi sento benissimo”, ha commentato subito dopo, mentre il leader nordcoreano Kim Jong-un gli andava incontro. La stretta di mano tra i due è avvenuta quindi in Corea del Nord.
“E’ un piacere vederti di nuovo”, ha detto il tycoon. Il supremo comandante ha ricambiato, dicendo che “non si sarebbe mai aspettato” che si sarebbero potuti incontrare qui, a Panmunjom. “E’ un gesto che apre un nuovo futuro”, ha aggiunto il leader.
Trump, secondo i media americani al seguito della missione, ha poi invitato il leader nordcoreano Kim Jong-un alla Casa Bianca. A una domanda specifica, il tycoon ha risposto: “Vorrei invitarlo adesso”. Il colloquio tra i due, che era previsto dovesse durare pochi minuti, si è invece concluso dopo circa un’ora. Trump ha poi accompagnato il supremo leader, assieme al presidente sudcoreano Moon Jae-in, verso la linea di demarcazione dove si sono fermati a parlare per alcuni minuti ancora prima del commiato e poi ha riattraversato il confine con Kim e insieme sono tornati al Sud.
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