di Manuel Pontecorvo
“Sono sollevata dalla decisione del giudice, che considero una grande vittoria della solidarietà con tutte le persone come i rifugiati, i migranti e i richiedenti asilo, e contro la criminalizzazione degli aiuti in molti paesi in Europa”. Lo dice Carola Rackete, commentando la decisione del gip che non ha convalidato il suo arresto. La comandante della Sea Watch 3 si dice “molto commossa per la solidarietà espressa nei miei confronti da così tanta gente”. “Voglio sottolineare – prosegue la capitana – che tutto l’equipaggio della Sea Watch 3 ha reso questo possibile e nonostante che l’attenzione si sia concentrata su di me, è come una squadra che abbiamo tratto in salvo le persone, ci siamo presi cura di loro e le abbiamo portate in salvo”. Infine Carola Rackete rivolge “un grande ringraziamento alla squadra degli avvocati che ha fatto un lavoro fantastico per assistermi”.
La reazione di Salvini
“Per la magistratura italiana ignorare le leggi e speronare una motovedetta della Guardia di Finanza non sono motivi sufficienti per andare in galera. Nessun problema: per la comandante criminale Carola Rackete è pronto un provvedimento per rispedirla nel suo Paese perché pericolosa per la sicurezza nazionale”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini commenta la decisione del gip di Agrigento. “Non ho parole. Cosa bisogna fare per finire in galera in Italia?. Mi vergogno di chi permette che in questo paese arriva il primo delinquente dall’estero e disubbidisce alle leggi e mette a rischio la vita dei militari che fanno il loro lavoro. Se stasera una pattuglia intima l’alt su una strada italiana chiunque è tenuto a tirare diritto e speronare un’auto della polizia. Pessimo segnale signor giudice”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini in una diretta Facebook dopo la decisione del gip sulla capitana della Sea Watch.
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