di Manfredi Willerman
La Commissione Ue ha deciso di non raccomandare l’apertura della procedura contro l’Italia. “Avevamo posto tre condizioni: dovevano compensare lo scarto per il 2018, quello del 2019 da 0,3 e ottenere garanzie sul bilancio 2020. Il Governo ha approvato un pacchetto che risponde alle nostre tre condizioni” e quindi “la procedura per debito non è più giustificata”.
“Oggi è un giorno importante per l’Italia – ha scritto su Fb il premier Giuseppe Conte –, che porta a casa il risultato che merita. Nessuna procedura di infrazione, l’Europa ci riconosce serietà e responsabilità. Non era facile e in molti erano pronti a scommettere contro di noi. Noi invece abbiamo sempre creduto nel nostro Paese, sulla solidità dei nostri conti pubblici e sulla bontà e sull’efficacia delle politiche adottate dal mio Governo. L’Italia è un grande Paese, credibile, e anche oggi ne abbiamo avuto ulteriore conferma”. Il “no” alla procedura d’infrazione da parte dell’Ue? “Ne ero certo, bene. Adesso proporrò al governo accelerare sulla manovra per l’anno prossimo”, ha commenatato il vicepremier Matteo Salviniche sull’inserimento della Flat tax nella manovra ha replicato: “senza dubbio”.
Salta Weber, eletto Sassoli
David Sassoli è il nuovo presidente del Parlamento europeo. “Congratulazioni a lei neo presidente Sassoli. Per i prossimi due anni e mezzo il Ppe la sosterrà”, queste le parole di Manfred Weber, leader del Ppe dopo l’elezione dell’ex vice direttore del TG1 rimasto in carica in Rai dal 2006 al 2009.
“Il Consiglio europeo ha il dovere morale di discutere la proposta del Parlamento di riforma del regolamento di Dublino perché sapete quanta tensione si crei attorno alla non gestione della questione migratoria: i cittadini si chiedono l’Ue dov’è”, ha detto Sassoli durante il suo primo speech dopo l’insediamento. “L’Europa si deve attrezzare e i governi devono trasferire un po’ di potere all’Europa, devono collaborare di più”. Poi ha glissato il discorso sulle Ong. “Il dialogo tra il Parlamento e le ong penso sia costante e normale. Sono qui da dieci anni e le ong sanno che la porta del Parlamento europeo è sempre aperta: la apriremo ancora di più. Il dialogo delle ong sarà garantito e assicurato. Come si può essere un Parlamento dei cittadini”, ha aggiunto, “se non ci si apre alla società civile, agli interessi legittimi delle lobby, e soprattutto ai cittadini?”.
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