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PER LATORRE E GIRONE, ITALIA E INDIA OGGI IN TRIBUNALE PER RIVENDICARE LA GIURISDIZIONE DEL CASO


di Massimo Palizzi

Non è ancora chiusa la vicenda dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Entrambi da qualche anno sono a casa, ma la vicenda cominciata nel febbraio 2012 quando i due vennero accusati della morte di due pescatori indiani, scambiati per pirati, è tutt’altro che chiusa. Questa è l’ultima tappa della procedura avviata dal governo Renzi nel giugno 2015. L’udienza durerà due settimane, quindi fino al 20 luglio, invece la sentenza arriverà entro sei mesi. I rappresentanti governativi dei due Paesi l’ambasciatore Francesco Azzarello per l’Italia e il sottosegretario agli Esteri Balasubramanian per l’India apriranno il procedimenti per rivendicare la giurisdizione del caso. Nel settembre del 2017 il governo indiano aveva rivendicato alla Corte permanente di arbitrato dell’Aia la giurisdizione sul caso dei due marines italiani colpevoli della morte di due pescatori al largo della costa del Kerale, all’interno della Zona Economia Esclusiva (ZEE) dell’India. Secondo il Times of India in risposta al memoriale depositato il 30 settembre 2016 dagli Italiani il governo indiano ha consegnato al tribunale un contromemoriale ai sensi dell’allegato VII della Convenzione delle Nazioni Unite sulle leggi navali l’UNCLOS, che è l’acronimo del nome in inglese United Nations Convention on the Law of the Sea,ed è un trattato internazionale che definisce i Diritti e le responsabilità degli Stati nell’utilizzo dei mari e degli oceani, definendo linee guida che regolano le trattative, l’ambiente e la gestione delle risorse minerali.

“Agli occhi dell’India non c’è presunzione di innocenza: i Marò erano colpevoli di omicidio ancora prima che le accuse fossero formulate”, ha detto l’ambasciatore Francesco Azzarello, davanti al Tribunale arbitrale internazionale all’Aja, rivendicando per l’Italia la giurisdizione del caso, ricordando inoltre che in India “ci sono stati ingiustificabili rinvii del processo e sono state inventate speciali procedure, in violazione con la stessa Costituzione indiana”. “L’Italia sostiene di avere l’esclusiva giurisdizione” sulla vicende dei marò, “ma bisogna ricordarsi che l’India e due suoi pescatori sono le vittime di questo caso”: “due esseri umani a bordo di una barca indiana sono stati uccisi da individui che erano su una nave commerciale”, ha affermato il rappresentante di Delhi, G. Balasubramanian.



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