Lo Stato francese è stato condannato a pagare 500 euro a Salah Abdeslam, l’unico superstite del commando jihadista che il 13 novembre del 2015 seminò morte e terrore tra Parigi e Saint-Denis, per irregolarità legate alle sue condizioni di detenzione. Lo scrive la giornalista Elsa Vigoureux, nel suo ultimo libro ‘Le Journal de Franck Berton’, spiegando che il tribunale amministrativo di Versailles avrebbe considerato che le condizioni di sorveglianza di Abdeslam, detenuto in condizioni di massima sicurezza nel carcere di Fleury-Merogis dopo l’estradizione dal Belgio, non fossero legali, in particolare, per quanto riguarda il sistema di videosorveglianza che tiene il detenuto sotto osservazione 24 ore su 24. Un dispositivo poi legalizzato, in un secondo tempo, con una nuova legge ad hoc. Per questo motivo lo Stato francese avrebbe dovuto pagare un piccolo risarcimento di 500 euro ad Abdeslam, che lui ha rifiutato.
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