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CON UN ORDINE ESECUTIVO, TRUMP BYPASSA LA CORTE SUPREMA


Il presidente Donald Trump parla durante il “Vertice dei social media” nella Sala Est della Casa Bianca, giovedì 11 luglio 2019, a Washington . (AP Photo/Evan Vucci)

di Kelly Lang

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non intende più aggiungere una domanda sulla cittadinanza al questionario sul censimento degli Stati Uniti del 2020. In realtà non è una scelta fatta di sua spontanea volontà visto che il ritiro è semplicemente l’epilogo di una battaglia con la Corte suprema da giugno si è opposta all’inserimento del quesito.
Ieri, Trump ha dichiarato alla BBC News: “Non ci stiamo tirando indietro nella battaglia per determinare lo status di cittadinanza della popolazione degli Stati Uniti”. Aggiungendo che poiché le contestazioni della corte avrebbero ritardato il censimento, ha preferito scegliere un’altra strada, optando per un ordine esecutivo per chiedere alle agenzie governative di farsi carico della consegna dei documenti di cittadinanza.
I pro-Trump avevano definito la domanda sulla cittadinanza politicamente motivata asserendo che avrebbe portato alla riduzione del numero di famiglie di immigrati. Ma Trump che non è certo il tipo di persona alla quale piace temporeggiare e fare troppe parole, ha preferito optare per un immediato piano B. “Grazie all’ordine esecutivo di oggi, saremo in grado di garantire che il censimento del 2020 generi un conteggio accurato di quanti cittadini, non cittadini e stranieri clandestini sono negli Stati Uniti d’America”, ha affermato Trump alla Casa Bianca. Kristen Clarke, presidente del comitato degli avvocati nazionali per i diritti civili, ha dichiarato alla BBC di essere preoccupata per i piani del signor Trump. 
“Questo è essenzialmente un tentativo di compilare i dati su una scala di massa in un modo che non ha precedenti”, ha detto. “Non sappiamo quanto tempo ci vorrà per mettere assieme questi dati, non sappiamo cosa faranno con quei dati”. 

La scorsa settimana il governo ha iniziato a stampare le pratiche del censimento del 2020 senza includere la contestata domanda, anche se Trump ha poi creato confusione quando ha annunciato che avrebbe fatto “tutto il necessario”, incluso potenzialmente un altro ordine esecutivo, per includere la domanda nel censimento. Gli esperti legali tuttavia hanno detto che un ordine esecutivo non potrebbe scavalcare una sentenza della Corte Suprema. Giovedì, il procuratore generale William Barr ha dichiarato che la decisione di abbandonare la questione della cittadinanza era un “impedimento logistico, non legale” aggiungendo che c’era “ampia giustificazione” per l’amministrazione di includere la questione della cittadinanza. 

Perché la questione della cittadinanza è così controversa? 

La domanda – “Questa persona è un cittadino degli Stati Uniti?” – non è apparsa in alcun censimento americano dal 1950, sebbene sia stata richiesta ad alcuni sottoinsiemi della popolazione tra il 1970 e il 2000.
Il governo ha detto che la domanda aiuterebbe il governo a stanziare risorse e far rispettare le leggi oltre che a prevenire la discriminazione. 
In un rapporto del 2018, i ricercatori del Census Bureau hanno scoperto che l’aggiunta di una domanda sulla cittadinanza poteva non ottenere risposte nelle famiglie con immigrati e gruppi di minoranza anche se, secondo la Costituzione degli Stati Uniti, il censimento è obbligatorio e si svolge ogni 10 anni, contando ogni residente. 



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