Non fu preterintenzionale ma volontario l’omicidio di Azka Riaz la 19enne pakistana morta a Trodica di Morrovalle, secondo l’accusa, investita da un’auto quando era già a terra perché picchiata dal padre la sera del 24 febbraio 2018. Al processo in corso a porte chiuse in Corte d’Assise a Macerata a carico del 47enne Muhammad Riaz, la Procura ha deciso a sorpresa di modificare l’imputazione in base alle testimonianze raccolte e soprattutto dopo aver ascoltato la madre di Azka che ha riferito alcune conversazione telefoniche avute con il marito mentre lei era in Pakistan: lui accusava i figli di non rispettare la sua autorità e le ‘confessò’ che se fossero stati in Pakistan li avrebbe “già ammazzati”. Riaz, sostiene ora l’accusa, avrebbe picchiato la 19enne quella sera per provocarne la morte: stesa a terra sarebbe stata sicuramente investita da un’auto. L’imputato è accusato anche di violenze sessuali su Azka e di maltrattamenti anche nei confronti degli altri figli ora ospiti di una casa protetta.
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