L’universo “bambino” è sempre più intriso di digitale, ma fonda ancora parte delle proprie radici nel mondo reale fatto di libri, giocattoli e TV. È quanto rivela Junior di BVA Doxa Kids, la ricerca sui consumi e le abitudini di 6,2 milioni di bambini e ragazzi in Italia, quest’anno è giunta alla sua 30esima edizione. Da tre decenni, infatti, BVA Doxa Kids traccia i comportamenti di bambini e ragazzi nella fascia di età dai 3 ai 16 anni, per anticipare e interpretare macro tendenze e fenomeni di successo. Trend che, nell’edizione 2019, partono da un dato di fatto: la penetrazione del cellulare tra gli adulti è prossima al 100% ed è altrettanto in crescita tra i ragazzi a partire dai 14 anni.
E tra i più piccoli?
Secondo BVA Doxa Kids, ben 1 bambino su 2, tra i 10 e gli 11 anni, possiede uno smartphone. Eppure, anche i più piccini sono vicini al mondo “digitale”. Grazie allo smartphone di mamma e papà. Nemmeno tra gli under 10, si rinuncia quindi ai propri contenuti digitali preferiti: videogiochi e video su YouTube. Con lo smartphone, arrivano anche le applicazioni di chat e social network. Whatsapp e YouTube in cima alla classifica, mentre Facebook perde terreno su tutti i target, rivela ancora BVA Doxa Kids. Ma è Instagram è il vero protagonista. Se il profilo degli utenti di Whatsapp è in linea con quello dei possessori di smartphone, Instagram viene utilizzato da 1 ragazzo su 4 tra i 12-13 anni e da oltre il 40% dei ragazzi nella fascia 14-16 anni. YouTube è l’unica piattaforma web utilizzata anche dai più piccoli: oggi oltre un bimbo su 4 (nella fascia 8-9 anni) accede abitualmente a YouTube e i tassi di crescita della piattaforma di condivisione e visualizzazione di video per eccellenza sono a doppia cifra anno su anno. Con una percentuale di utilizzo che cresce al 50% tra i ragazzi più grandi. E una penetrazione che, negli ultimi 4 anni, è passata dall’1% al 14%.
La Tv e i libri non cedono il passo ai videogiochi
Nessuna sorpresa: la TV è ancora centrale per i ragazzi italiani. Eppure, BVA Doxa Kids ha chiesto ai ragazzi tra i 5 e i 16 anni di compilare dei diari per registrare i loro consumi digital nell’arco di una settimana, dai quali emerge come le attività dei più piccini siano concentrate sulla TV, mentre lo stesso non si può affermare per i più grandi. Oggi, la TV sta cedendo il passo anche ai video online e ai videogiochi (principalmente tra il target maschile). In altre parole, se tra i bimbi di 5-7 anni circa l’80% del tempo che trascorrono “connessi” è circoscritto alla TV, la stessa percentuale scende al 56% tra gli 11-13enni, che affidano il proprio tempo anche ai videogiochi (29%) e ai video online (15%). In questo ‘boom’ del digitale, rimane forte la connessione tra il target bambini e ragazzi e il mondo reale, fatto di libri, giocattoli e televisione. A dimostrarlo, sempre secondo l’indagine Junior di BVA Doxa Kids, è l’analisi di quei settori dedicati proprio al target giovanissimi e che, in controtendenza rispetto ad altri comparti, hanno retto meglio i periodi di crisi e hanno registrato crescita importante. È il caso dell’editoria per ragazzi, in positivo da almeno quattro anni, e del cinema per i più giovani. E ancora, del mercato del giocattolo o dell’industria del videogame. Tutti mercati e settori sempre più complessi e tra loro interconnessi.
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