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BORIS NUOVO N° 1 A DOWNING STREET


Boris Johnson, nuovo leader del Partito conservatore
e prossimo primo ministro del paese. 
(ph. AP / Frank Augstein)

di Colin Antony Groves

Boris Johnson è il nuovo leader dei Tory e domani sarà lui a succedere a Theresa May a Downing Street. Cinquantacinque anni, anni, paladino della Brexit, ex ministro degli Esteri e già sindaco di Londra ha stravinto la sfida col suo successore al Foreign Office, il 52enne Jeremy Hunt, nella corsa alla leadership del partito conservatore, ottenendo i due terzi dei voti in una votazione di circa 160.000 membri del partito in tutto il Regno Unito, ottenendo oltre 90.000 voti quindi più che raddoppiando quindi gli oltre 40.000 ottenuti nel ballottaggio. Il risultato è stato reso noto dal presidente del partito, Brandon Lewis. Il nuovo leader da domani assumerà anche la guida del governo, dopo che Theresa May avrà formalizzato le sue dimissioni da premier nelle mani della regina. La convocazione a Buckingham Palace per ricevere dalla stessa sovrana l’incarico di formare una nuova compagine è prevista nel pomeriggio di domani e a seguire Johnson entrerà a Downing Street. Secondo il sistema britannico, non è previsto un voto di fiducia, salvo che a chiederlo sia il leader dell’opposizione, in questo momento il laburista Jeremy Corbyn.

Jeremy Hunt, a sinistra, si congratula con Boris Johnson dopo l’annuncio del risultato della votazione per il nuovo leader del partito conservatore, a Londra, martedì 23 luglio 2019. Boris Johnson, hardliner della Brexit, ha vinto il concorso per guidare il partito conservatore al governo britannico oggi martedì 23 luglio 2019 e diventerà il prossimo primo ministro del paese, incaricato di mantenere la sua promessa di condurre il Regno Unito fuori dall’Unione europea “come what may”. 
(ph. Stefan Rousseau /AP)

Scenario rinviato presumibilmente a dopo la pausa estiva del Parlamento, visto che Westminster chiuderà i battenti giovedì 25 per riaprirli il 3 settembre. Johnson, come da copione, ha ringraziato Theresa May ed ha reso omaggio al rivale Hunt nel discorso della vittoria dopo l’elezione a leader Tory e prossimo premier britannico, non senza scherzare su se stesso: “So che ci sarà chi contesterà la saggezza della vostra decisione”, ha detto rivolgendosi ai militanti del Partito Conservatore che lo hanno scelto a larga maggioranza. Ora però quello che i suoi sostenitori si aspettano, e senza riderci su, è l’uscita con gloria e onori dall’Unione Europea promessa da Boris, con o senza accordo di divorzio entro tre mesi, ossia entro il 31 ottobre, che è il tempo rimasto a disposizione di Boris per farlo.

 (ph. Yui Mok / PA tramite AP)
Jeremy Corbyn, leader del Partito Laburista dal 2015 e, a seguito delle elezioni generali britanniche del 2017, all’opposizione di governo

Johnson continuando il suo discorso a centinaia di membri del partito e legislatori riuniti per l’annuncio ha emesso ottimismo, impegnandosi a “consegnare la Brexit, unire il paese e sconfiggere Jeremy Corbyn“, leader del partito laburista dell’opposizione.”Penso che sapremo e che possiamo farlo, e che la gente di questo paese confidi in noi per farlo e sappiamo che lo faremo”, ha detto Johnson, aggiungendo:”Dico a tutti i dubbiosi: Amico, daremo energia al paese, faremo Brexit.” Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che in passato ha elogiato più volte Johnson, ha twittato le sue congratulazioni e ha detto che sarà “fantastico”. Trump ha criticato molto e spesso l’incapacità della May (N.d.R.: che si è dimessa dopo che il Parlamento aveva ripetutamente respinto l’accordo di ritiro che aveva raggiunto con il blocco di 28 nazioni di raggiungere un accordo sulla Brexit) e ha affermato, con la sua solita poca diplomazia, che Johnson farà un lavoro migliore. Anche il rivale Hunt ha dichiarato di essere sicuro che Johnson farà un ottimo lavoro. “Ha ottimismo, entusiasmo, fa sorridere la gente e ha una fiducia totale e irremovibile nel nostro fantastico paese”, nonostante sappia che a breve, verrà sicuramente rimosso dal suo ruolo di Segretario di Stato per gli affari esteri e del Commonwealth che ricopriva dal 9 luglio del 2018. Non solo Hunt, ma anche la May ha voluto dire la sua e lo ha fatto via Twitter.

Theresa May, la premier uscente

“Congratulazioni a Boris Johnson”, ha twittato Theresa May, fra i primi a felicitarsi con il suo successore eletto oggi alla guida del Partito Conservatore britannico e del governo. La premier uscente poi ha indicato due obiettivi: quello di “attuare la Brexit” come una priorità e poi quello di tenere “Jeremy Corbyn fuori dal governo”, promettendo “sostegno” a Johnson da deputata semplice al neo eletto leader affinché lavori per “l’unità” del partito.

Famoso per la sua spavalderia, le battute in latino e i capelli biondi sempre spettinati, Johnson ha assicurato una rinegoziazione dell’accordo con l’UE, che invece l’Eu continua a dire che non farà. E quindi lo scenario che si prospetterebbe per Boris sarebbe quello del “come what may” ossia vai come puoi. Gli economisti avvertono che una Brexit senza accordi interromperebbe il commercio e farebbe precipitare il Regno Unito nella recessione . E tenuto conto che oggi la valuta è scesa ancora di un altro 0,3 per cento a $ 1,2450, quasi al minimo degli ultimi due anni, c’è poco da scherzare. Carolyn Fairbairn, direttore della Confederazione dell’industria britannica, ha affermato che le imprese necessitano di un accordo di recesso con l’UE per ripristinare la fiducia che è stata gravemente scossa dall’incertezza sui termini della Brexit. “Sulla Brexit, il nuovo primo ministro non deve sottovalutare i benefici di un buon affare”, ha detto. Michel Barnier, il principale negoziatore dell’UE sulla Brexit, ha affermato di non vedere l’ora di “lavorare in modo costruttivo” con il nuovo leader conservatore “per facilitare la ratifica dell’accordo di recesso”.



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