di Mara Fanni Berardi
Si va verso lo slittamento a settembre dell’esame del testo unificato sugli affidi dei minori, che cercherà una sintesi fra i sei ddl depositati in commissione al Senato, fra cui il ddl Pillon. E’ quanto emerge dai lavori della commissione Giustizia a Palazzo Madama. La commissione Giustizia del Senato ha dato mandato all’unanimità al senatore Simone Pillon di redigere il testo unificato sull’affido condiviso. Addio dunque al primo ddl Pillon, tanto contestato. Il senatore leghista si impegna a prepararne uno nuovo che faccia riferimento non solo ai 6 ddl depositati, ma anche a quanto emerso dalle oltre 100 audizioni svolte. In mattinata i senatori M5s Alessandra Riccardi e Matteo Cruciani avevano sottolineato che sull’affido condiviso sono 6 i ddl presentati e hanno assicurato: “Nessuna accelerazione, finché non c’è pieno accordo il testo unificato non verrà depositato”. Intanto un gruppo di associazioni ha manifestato davanti alla Camera, con il movimento ‘Non una di meno’, contro il ddl Pillon sulla famiglia, oggi all’ordine del giorno della Commissione Giustizia del Senato.”Siamo in mobilitazione permanente contro una legge ritorsiva nei confronti delle donne e dei minori“, ha spiegato una delle manifestanti, Serena Fredda. “Le misure sono tutte da rigettare. Vogliamo il ritiro immediato del decreto. Il decreto è fondato su una realtà completamente sballata. Siamo qua a chiedere a tutti i parlamentari di prendere una posizione netta, specie ai 5 Stelle, che non hanno fatto alcun passo per farlo cadere. Vogliamo che alla nostra mobilitazione faccia seguito un’azione politica in Parlamento”.
Decreto Pillon
Il 1º agosto 2018 il senatore Simone Pillon, con tre senatori della Lega e quattro del Movimento 5 Stelle, ha presentato il DDL n. 735, che si rifaceva alla risoluzione 2079/2015 del Consiglio d’Europa. In pratica l’idea di disegno di legge è nato dalla necessità di mettere ordine in materia di affidi di minori sulla base di studi comparativi delle realtà estere e sui concetti di affido materialmente condiviso e parental plan (o piano genitoriale) nonché sulla promozione della mediazione familiare e del mantenimento diretto della prole e sulla repressione delle manipolazioni psichiche dei figli di coppie separate. Dopo la presentazione del disegno di legge molte sono state le proteste. L’ex segretario del Partito Democratico Maurizio Martina, quando ancora era in carica aveva dichiarato: “La proposta Pillon non va discussa, va ritirata. Perché è punitiva e retrograda nei confronti delle donne e tratta i minori come pacchi postali.”
Chi è Pillon
L’avvocato Simone Pillon alle elezioni politiche del 2018 viene eletto al Senato della Repubblica, nelle liste della Lega nella circoscrizione Lombardia e il 15 novembre 2018 viene nominato vicepresidente della Commissione Infanzia e adolescenza. Nato a Brescia, ma residente a Corciano, in provincia di Perugia, è sposato e ha tre figli. Dopo la laurea a pieni voti in giurisprudenza presso l’Università di Parma, ha insegnato diritto ed economia presso il liceo “Canossa” e ha conseguito l’abilitazione alla professione forense nel 2000. Avvocato cassazionista dal 2013, nello stesso anno ha completato il master breve in mediazione familiare e ha completato la sua formazione in diritto anglosassone presso la City University di Londra. Fervente cattolico e membro del Cammino neocatecumenale, è attivo fin da giovanissimo anche nel mondo sociale. Consigliere nazionale del Forum delle associazioni familiari fino al 2015 ed è stato membro della commissione adozioni internazionali presso la Presidenza del consiglio dei ministri fino al 2016 nonché direttore del consultorio familiare “La Dimora” di Perugia. È tra gli organizzatori dei tre “Family Day” del 2007, del 2015 e del 2016. Dal 2015 al 2018 ha fatto parte del direttivo della Fondazione Novae terrae.
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