di Matteo Corda
La scorsa settimana si è saputo chi tra i tanti giovani attori di Hollywood era stato scelto per interpretare Elvis Presley nel prossimo film di Baz Luhrmann “The King“: Austin Butler, fan della band Kings of Leon, (N.d.R.: ma il suo cantante preferito Freddie Mercury), dal settembre 2011 è fidanzato con l’attrice Vanessa Hudgens. Timido, anzi timidissimo, Butler ha detto in un’intervista a WWD, della quale riportiamo alcuni stralci, di avere fatto il provino per il ruolo di Elvis con molta ansia proprio a causa della sua timidezza. Ma alla fine in barba a centinaia di giovani colleghi ce l’ha fatta a proclamarsi “the first” in tutti i sensi, perché il 27enne appena giunto sul palco sembrava già nella parte del protagonista. Affascinante, bello, anche secondo i filoTarantinos e Luhrmann, solo lui poteva recitare quella parte. Nato ad Anaheim, in California, il 17 agosto 1991, figlio di Lori Anne e David Butler, ha una sorella più grande di nome Ashley. Le strade verso il mondo dell’intrattenimento e della recitazione gli si aprono quando all’età di 13 anni alla fiera di Orange County fu notato da un talent-scout alla ricerca di volti nuovi. David inizia così a frequentare alcune lezioni di recitazione. Poi un amico di Lindsey Shaw, lo presenta a quello che tutt’oggi è il suo attuale manager, e da quel momento per lui inizia una carriera, come dice spesso lui raccontando i suoi esordi, “da attore sul serio”.
Nel 2005 Butler ottiene il suo primo lavoro regolare come attore nel ruolo di Zippy Brewster in “Ned – Scuola di sopravvivenza“, dove recita assieme alla sorella Ashley . Due anni dopo, nel 2007 viene scelto per il suo primo ruolo (N.d.R.: un cane, Danny, che si trasforma poi in un essere umano) nel film “The Faithful“. Nello stesso anno, Austin ottiene il ruolo di guest star nei panni di Derek, nella serie di Disney Channel “Hannah Montana“, e subito dopo interpreta “Jake” in iCarly. Nel 2008, entra a fare parte del cast della serie “Zoey 101” e l’anno successivo recita nel film “Alieni in soffitta” con Ashley Tisdale. Nel febbraio 2010, entra nelle vesti di Jones nella serie “Life Unexpected“, e nello stesso mese, prende parte anche a un un episodio di “I maghi di Waverly”. Nella primavera del 2010 Ashley Tisdale (co-star in “Alieni in soffitta“) lo invita a un’audizione per un ruolo da protagonista nel film “Sharpay’s Fabulous Adventure“. Successivamente viene scelto tra gli interpreti del film “The Bling Ring“, del settembre 2013. Austin poi recita nei panni di Sebastian Kydd accanto alla protagonista di “The Carrie Diaries” (andato in onda per la prima volta il 14 gennaio 2013 sul canale statunitense The CW) e dal 2016 prende parte alla serie televisiva “The Shannara Chronicles“, come co-protagonista, il mezzelfo in “Wil Ohmsford”.
Il suo (vero) debutto fra le star di Hollywood arriva quest’anno con “I morti non muoiono” (The Dead Don’t Die), diretto da Jim Jarmusch e “C’era una volta a… Hollywood” (Once Upon a Time in… Hollywood), diretto da Quentin Tarantino. “Fare il provino con Tarantino”, ha detto a WWD Butler, “è stata una delle esperienze più uniche che io abbia mai vissuto. Ho inviato un nastro per il mio provino, non sapendo nemmeno per quale ruolo stavo facendo il provino, e il giorno dopo ho incontrato Tarantino. Di prassi quando vai a un’audizione stai lì per 20 minuti, invece la mia audizione è durata quasi 12 ore e alla fine della giornata mi hanno chiesto: “Vuoi farlo?” Ed io, al settimo cielo, ho risposto ovviamente di sì. Tutto si è concluso con una stretta di mano. Poi sono tornato in aereo a New York e sono andato direttamente a teatro ad esibirmi nel mio spettacolo”.
Butler ha iniziato a recitare a 12 anni grazie a sua madre che aveva sempre desiderato fare l’attrice e così non avendo potuto avverare il suo sogno ha proiettato le sue aspettative su Austin lasciando il suo lavoro per portarlo alle audizioni e trasferendosi purea Los Angeles per seguire meglio la sua carriera. “Non avevo davvero niente da bambino. Ero molto timido e non mi piaceva molto uscire con i miei coetanei”, ha detto. “Trascorrevo otto ore al giorno suonando la chitarra ed ero molto solitario. Sono cambiato quando ho iniziato a camminare sui set cinematografici, perché mi sono sentito come se avessi trovato la mia tribù”.
E andando con la mente a ritroso dice: “Ho partecipato a così tante audizioni che quando ho avuto la possibilità di essere scelto anche per piccole parti, mi è sembrato il regalo più grande del mondo”, ha sottolineato Butler. Al momento il progetto di Elvis è ancora top secret ma l’entusiasmo di Butler non lo frena dal dare piccole anticipazioni: “Baz (N.d.R.: Luhrmann) mi ha offerto il ruolo che uno sogna da una vita”, ha detto. “Mi sento incredibilmente felice perché lavorare con registi come lui e Quentin è la migliore cosa che possa capitare a un attore”. Ma Hollywood si sa, fa fare grandi salite, in positivo s’intende, ma anche grandi discese verso l’oblio”.”Di prassi cerco di concentrarmi maggiormente sul processo, piuttosto che su questa idea di perfezione o sul risultato”, ha detto Butler. “Perché il risultato poi è fugace ed io invece preferisco godermi la scalata”.
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