di Matteo Ciacci
“A volte dobbiamo subire l’atteggiamento della Lega che è insopportabile. Ma dopo le elezioni non avevamo alternativa: o andavamo all’opposizione o cercavamo di portare a casa il più possibile nelle peggiori condizioni. Ogni volta che si deve approvare un provvedimento, in Parlamento o in Cdm, ci dobbiamo sedere a un tavolo io, Conte e quell’altro là e dobbiamo fare un accordo”. A dirlo è stato Luigi Di Maio nell’assemblea, a porte chiuse, con gli attivisti di domenica a Cosenza il cui audio è pubblicato sul sito LaCnews24. Parole che arrivano alla fine di una nuova giornata di tensione, quella di ieri, nella maggioranza. “Quell’altro? Mah… Posso non stare simpatico ma ho un nome, mi chiamo Matteo…”, hanno commentato così fonti vicine a Matteo Salvini il fatto che Luigi di Maio lo ha definito “quell’altro” riferendosi alla partecipazione alle riunioni con il premier. E Di Maio da Napoli ha poi commentato la tensione con l’alleato di governo sull’Alta Velocità Torino-Lione in vista del voto del Parlamento. “Io dico sempre che dipende da come vinci, non è tanto vincere ma come hai vinto. La Lega non era d’accordo sulla Tav, c’è stato un momento in cui è stata no Tav. Poi ha cambiato idea ma oggi da sola non ha i numeri per far passare la Tav”. “Sulla Tav in parlamento se la Lega va avanti ad armi pari, senza usare i voti del Pd ha meno voti di noi – ha affermato ancora il capo politico M5S e vicepremier -. Se invece usa i voti del PD potrà vincere, ma usare i voti del PD per fare un favore a Macron è una cosa che dovranno spiegare agli elettori”. A rincarare la dose si aggiunge anche il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli: La Tav è “una bidonata con costi enormemente superiori ai benefici” e “M5s è sempre stato, fin dalla nascita, contrario all’opera” mentre “ricordo perfettamente i sindaci leghisti contro e anche un Salvini no Tav: lui dovrebbe spiegare in base a quali elementi ha cambiato idea”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli parlando a Radio Crc spiegando che “grazie al lavoro svolto abbiamo fatto capire anche alla commissione Ue che non è conveniente per l’Italia e, cosa hanno fatto, hanno promesso molti più soldi”.
Conte sfiduciato?
“Il Parlamento può fermare la Tav. Qualcuno dice che così stiamo sfiduciando Conte, io voglio dirlo chiaramente: c’è piena fiducia in Conte. Qualcuno parla di crisi di governo, ma quale crisi di governo? Al massimo parliamo di una crisi di qualche partito che vota insieme al Pd e a Berlusconi un regalo a Macron. Che voterà insieme a quei partiti che ci hanno fatto il Jobs Act o la legge Fornero, assieme a chi è salito sull’imbarcazione dell’Ong. Noi saremo sempre contro la Torino-Lione che non significa essere contro tutte le linee Tav”, scrive oggi Luigi Di Maio su Fb. Sulla mozione in Aula “si dovrebbe decidere ad armi pari, perché così avremmo i voti per bloccare la Tav. Se si vuole vincere contro di noi bisogna allearsi con i nemici di sempre, mettendo la destra e la sinistra assieme, che ancora una volta dimostreranno di essere d’accordo su tutto e soprattutto sugli sprechi. Se non ci fosse stato il contratto di governo avremmo ancora tutti contro il M5S”.
E sulla flat tax…
Altro nodo delle questioni in discussione nella maggioranza la Flat Tax. “Quello che stiamo facendo è muoverci in questa direzione, una flat tax che significa semplificazione di aliquote e, quanto più possibile, riduzione della pressione fiscale su questa fascia di redditi”, quella dei ceti medi. Lo aveva detto il ministro dell’Economia Giovanni Tria alle parti sociali lo scorso 25 luglio nel corso di una riunione a Palazzo Chigi con Conte e Di Maio e le parti sociali . “Ovviamente – aveva precisato Tria – questo dipende anche dalle scelte tra le varie fonti di gettito fiscale perché si può agire più su una cosa o più su un’altra”. In ogni caso Tria ha detto che la riforma fiscale dovrà essere fatta “con progressività di attuazione, secondo gli spazi fiscali che si creano, spiegando che “i criteri dovrebbero essere quelli di vedere efficienza, impatto sulla crescita e anche una forma di equità fiscale” dell’intervento. Conte sull’incontro con le parti sociali aveva manifestato grande soddisfazione su Fb e scritto sul suo profilo Fb: “Nel pomeriggio si è tenuta qui a Palazzo Chigi una lunga sessione di incontri che è terminata proprio adesso, con cui il Governo ha avviato ufficialmente i lavori preparatori per la prossima manovra economica. Abbiamo definito un percorso condiviso, scandito in tre tappe, che ci permetterà di raccogliere tutte le indicazioni e le istanze provenienti dalle parti sociali e dalle associazioni di categoria, in modo da tenere conto di tutte le realtà produttive e sociali dei Paese. Questo primo incontro l’abbiamo dedicato alla riforma fiscale: molti sono stati i suggerimenti raccolti al tavolo. Lavoreremo a una riforma complessiva del nostro sistema fiscale al fine di semplificare il fisco e renderlo più equo, realizzando appunto un’alleanza finanziaria tra fisco e contribuente. Abbiamo discusso sulle modalità per realizzare un sostanzioso taglio delle tasse per famiglie e imprese, per abbattere il cuneo fiscale in modo da aumentare il salario netto dei lavoratori, per rendere più efficace il contrasto all’evasione fiscale e per dare respiro alla competitività della nostra industria. Gli incontri di oggi ci lanciano un messaggio chiaro: l’Italia ha voglia di correre, recuperando il treno della crescita e dello sviluppo sociale. Per questo, da qui a settembre, elaboreremo proposte concrete per realizzare un fisco amico dei contribuenti e convocheremo nuovamente tutte le parti sociali per il confronto finale sul nostro progetto di riforma”.
Matteo Salvini che non ce la fa a non buttare benzina su fuoco, e preme sull’acceleratore oltre che sulla Tv anche sulla flat tax ha detto. “Se il ministro dell’Economia del mio governo dice che di taglio delle tasse non se ne parla, o il problema sono io o è lui. Cosa faccio una manovra economica all’acqua di rose? L’Italia ha bisogno di uno choc fiscale forte”, aggiungendo anche che molti parlamentari della Lega sono sui carboni ardenti e oramai gli chiedono sempre più spesso di andare a elezioni anticipate. Salvini si lamenta dei ripetuti no dei 5Stelle: “No alla Tav, no all’autonomia, no a una seria riforma della giustizia, no al taglio delle tasse. L’Italia per crescere ha bisogno di Sì, non di No”, continua a ripetere a tutti i media e a scriverlo sul suo profilo Fb. “La Commissaria europea ai Trasporti Violeta Bulc ha accolto con favore la lettera in cui il governo italiano ha riaffermato il sostegno al progetto della Lione-Torino, Tav, parte essenziale del Corridoio Mediterraneo della rete europea TEN-T, e attende fiduciosa un rapido voto di conferma del Parlamento”: così su Twitter il portavoce della commissaria Bulc.
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