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M5S E LEGA APPROVATO IL DISEGNO LEGGE “SALVO INTESE”, NOVITÀ SU INCLUSIONE E DOCENTI


di Matteo Ciacci

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato, il “Salva intese”, un disegno di legge che introduce deleghe al Governo per l’efficienza del processo civile e del processo penale, per la riforma complessiva dell’ordinamento giudiziario e della disciplina su eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati oltre che disposizioni sulla costituzione e il funzionamento del Consiglio superiore della magistratura e sulla flessibilità dell’organico di magistratura. L’obiettivo dell’intervento normativo è quello di attuare una riforma del “Sistema Giustizia” rendendolo più rapido, efficiente ed efficace anche e soprattutto attraverso il contenimento della durata dei processi, con l’obiettivo di giungere, a regime, alla conclusione degli stessi entro termini congrui e definiti. Ieri dopo otto ore di confronto e un Consiglio fiume dei ministri, tra M5s e Lega è stato difficile trovare l’intesa sulla riforma della Giustizia. Per la Lega restavano distanze su una riforma che considerava “di facciata”, lamentando la mancanza di ascolto su un testo ora è difficilmente si potrà correggere, perché è sbagliato l’impianto. Qualche esponente di via Bellerio poi ha sostenuto che “la riforma è stata scritta da tecnici e magistrati e la Lega non è mai stata ascoltata”. Il M5s, ha accusato Matteo Salvini di tentare solo di riprendersi la scena, come fa di prassi oramai sempre più frequentemente, cercando fra l’altro di bloccare anche l’abolizione della prescrizione che entrerà in vigore dal 1 gennaio del 2020. A buttare acqua sul fuoco, come al solito ci ha pensato il premier Conte, che nei panni del mediatore, ha cercato di trovare dei punti di incontro tra MS5 e Lega per tutta la durata del Consiglio dei ministri che si protratto per ore. Lo scambio di opinioni e confronto sulle diverse vedute tra il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e la titolare della P.a. Giulia Bongiorno, è avvenuto con toni duri e grande tensione, anche se fonti di entrambi i partiti, scrive oggi Ansa, hanno negato lo scontro. Per il vice premier Luigi Di Maio questa è una riforma “epocale”. Al centro della bozza la riduzione sostanziale dei tempi per i processi (per un massimo di 6 anni) la questione delle indagini preliminari, il ruolo dei magistrati in politica e la riforma del Consiglio superiore della magistratura. Matteo Salvini, a fine riunione, non esita a bollarla come una riforma “all’acqua di rose”, non sufficientemente ambiziosa e soprattutto povera di aspetti per lui chiave come l’intervento sulle intercettazioni e la separazione delle carriere dei magistrati. “Bonafede ci mette pure la buona volontà”, ha detto Salvini, “ma la sua cosiddetta riforma non c’è, è acqua, dovrebbe essere imponente, storica. come quella che la Lega ha pronta, che separa le carriere, dimezza i tempi dei processi, premia chi merita e punisce chi sbaglia”. Tra i nodi ancora in sospeso, quello più grande riguarda il processo penale, il Cdm riesce a trovare un accordo di massima su giustizia civile e riforma del Csm. E alla fine viene dato il via libera al provvedimento “salvo intese”, anche se non è definitivo. “Stasera ho sentito tanti no”, ha poi commentato il Guardasigilli. “Basta giochetti, non vorrei che il vero nodo fosse la prescrizione”. Un nuovo Consiglio dei ministri dovrebbe tenersi prima della pausa estiva, forse il 6 agosto. E in quella sede M5s punterebbe al via libera finale al testo. Ma secondo i salviniani non ci sono margini. Ieri al termine del Cdm, intorno alla mezzanotte, la Lega ha diramato una nota durissima in cui parla di cittadini “ostaggio” e invoca “tempi certi”, da “stato di diritto”. Il provvedimento promette di essere ancora oggetto di un lungo e duro confronto. Il testo, già modificato da Bonafede che riduce ad esempio da nove a sei anni i tempi dei processi, sarà ancora tema di grandi battaglie. L’unica nota positiva è che alla fine il “salvo intese” nella notte evita lo strappo plateale e viene approvato come indica una nota diramata da Palazzo Chigi stamattina. “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato, “salvo intese”, un disegno di legge che introduce deleghe al Governo per l’efficienza del processo civile e del processo penale, per la riforma complessiva dell’ordinamento giudiziario e della disciplina su eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati nonché disposizioni sulla costituzione e il funzionamento del Consiglio superiore della magistratura e sulla flessibilità dell’organico di magistratura. L’obiettivo complessivo dell’intervento normativo è quello di attuare una riforma del “Sistema Giustizia” rendendolo più rapido, efficiente ed efficace anche e soprattutto attraverso il contenimento della durata dei processi, con l’obiettivo di giungere, a regime, alla conclusione degli stessi entro termini congrui e definiti”. Nel disegno legge inclusi altri due temi di grande importanza: l’inclusione scolastica e il Regolamento recante le procedure e le modalità per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico del comparto AFAM (N.d.R.decreto del Presidente della Repubblica – esame definitivo).

Sull’Inclusione scolastica “il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti, ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo che, a norma dell’articolo 1, comma 184, della legge 13 luglio 2015, n. 107, introduce disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 66, recante “Norme per la promozione dell’inclusione scolastica degli studenti con disabilità”. Il decreto mira, in particolare, ad assicurare una maggiore partecipazione dei portatori di interessi nelle decisioni concernenti le misure educative a favore degli alunni con disabilità e a garantire un significativo supporto alle istituzioni scolastiche nella realizzazione di adeguati processi di inclusione, anche attraverso la previsione di opportune misure di accompagnamento delle istituzioni scolastiche in relazione alle modalità di inclusione degli alunni con disabilità. Il testo tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza unificata e dalle Commissioni parlamentari competenti”.

Sul regolamento riguardo le procedure e le modalità per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico del comparto AFAM “Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giuseppe Conte e del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti, ha approvato, in esame definitivo, un regolamento, da adottarsi con decreto del Presidente della Repubblica, che disciplina le procedure e le modalità per la programmazione e il reclutamento del personale docente e del personale amministrativo e tecnico del comparto AFAM. Le nuove disposizioni sono dirette a valorizzare l’autonomia didattica e organizzativa delle singole Istituzioni AFAM in ossequio ai principi di efficacia, efficienza, economicità e celerità dell’azione amministrativa. A tal fine, si prevede la programmazione triennale del fabbisogno di personale docente e tecnico-amministrativo, con la possibilità per le singole istituzioni di apportare ogni anno modifiche e aggiornamenti. Il testo tiene conto delle disposizioni in materia previste dalla legge di bilancio per il 2018, nonché dei pareri espressi dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato e dalle competenti Commissioni parlamentari”.

Conte i giorni scorsi…

Piano Sud

Tra i “temi caldi” e prioritari delle riunioni a Palazzo Chigi, oltre alla riforma della Giustizia, quella fiscale, nei giorni scorsi si è parlato del “Piano Sud”, un tema prioritario per il Governo “perché il rilancio del Mezzogiorno equivale al rilancio dell’Italia intera”, ha detto Conte. “Vogliamo realizzare un piano integrato per ricostruire le quattro tipologie di capitale che costituiscono la grande ricchezza del Sud: il capitale umano, fisico, naturale e sociale. Il Sud invoca un grande impegno governativo e una forte mobilitazione di risorse ed energie per recuperare il ritardo accumulato negli anni. Dobbiamo sviluppare la dotazione infrastrutturale del nostro Mezzogiorno, sviluppando le tecnologie digitali e puntando sull’intermodalità del sistema dei trasporti quindi su strade, ferrovie, porti, aeroporti. Dobbiamo mettere a sistema i vari strumenti di intervento per rendere sempre più organico e quindi efficace il nostro piano di interventi. È essenziale, inoltre, contrastare il fenomeno dell’abbandono scolastico e offrire opportunità di ricerca, lavoro e sviluppo a tutti i giovani del Sud. Non si tratta di una politica a solo vantaggio del Mezzogiorno, perché il ritorno alla crescita delle regioni meridionali trascinerà anche lo sviluppo del Centro e del Nord, riducendo in prospettiva anche i ritardi che si manifestano rispetto alle aree più avanzate d’Europa. Per questa ragione, durante il mio incontro di venerdì 2 agosto con la neo-designata Presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen porrò il tema del nostro Mezzogiorno al centro dell’agenda”.

Scuola

Sul fronte scuola quattro sono stati gli accordi firmati i giorni scorsi per l’edilizia scolastica, grazie ai quali il Miur riceverà 1 miliardo e 550 milioni di euro netti dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e dalla Banca di sviluppo del consiglio d’Europa (CEB), attraverso Cassa Depositi e Prestiti (CDP). “Questi investimenti”, ha detto Conte, “si sommano ad altre risorse che abbiamo iniziato a sbloccare e che consentiranno la messa in sicurezza, la ristrutturazione e in alcuni casi anche la costruzione ex novo di edifici scolastici, con un’attenzione specifica all’adeguamento alla normativa antisismica e strutturale e all’efficientamento energetico. Si tratta di risorse che contribuiranno a garantire la sicurezza dei nostri figli e dei nostri nipoti. Lavoriamo per scuole più sicure, ma anche più moderne e funzionali. Questi sono gli obiettivi ai quali è ispirata questa iniziativa del ministro Bussetti, che ringrazio per aver promosso la sottoscrizione di questi accordi. Proseguiamo nella direzione già intrapresa, continuando ad aumentare gli investimenti nel settore dell’istruzione, fondamentale motore di sviluppo per le società. L’Italia non può più permettersi di rimanere indietro”.



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