di Marco Ferri
Aria di tempesta al Teatro dell’Opera di Roma tra Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo e il personale che attraverso le rappresentanze sindacali unitarie (RSU) della Fondazione lirica capitolina, hanno scritto una lettera al sovrintendente Carlo Fuortes, al direttore del Personale e alla stessa Abbagnato, ricevuta e protocollata dal Teatro lo scorso 1° agosto (Prot. N. ST/NU/00003633) per lamentarsi dell’”atteggiamento non costruttivo“, “irrispettoso” e “non consono al ruolo che ricopre“. Recriminazioni che al momento, sappiamo da fonti dell’Opera di Roma, sono al vaglio del board commettee.
I fatti cui fa riferimento la missiva si sarebbero svolti lo scorso 25 luglio durante le prove del balletto ‘Giulietta e Romeo’ di Prokof’ev in scena alle Terme di Caracalla. Secondo quanto si legge nella lettera, la Abbagnato si sarebbe rivolta alla compagnia “con epiteti ingiuriosi, gravemente lesivi della dignità personale e professionale dei ballerini ed in palese violazione dell’art. 6 del vigente Codice Etico. Tali epiteti sono stati, inoltre, seguiti da minacce, riguardanti la stessa attività lavorativa di alcuni componenti del Corpo di Ballo: ‘col ca..o che vi rinnovo il contratto!’“.
Precedentemente, riporta Adnkronos, sempre secondo quanto scrivono le Rsu nella lettera, la Abbagnato si sarebbe “rivolta all’intera compagnia con un esplicito ‘andate tutti a fare in c..o’, mimando l’offensivo cosiddetto ‘gesto dell’ombrello‘”. “Non sono poi mancati insulti verso la stessa Fondazione, ancora una volta in totale spregio del suddetto Codice Etico e delle più elementari norme di buona educazione, che è stata pubblicamente definita dalla Sig.ra Abbagnato, in quella stessa occasione ‘teatro di m…a’”, si legge ancora nella lettera. “A seguito di questi eventi, i rappresentanti della Rsu su sollecitazione del Corpo di Ballo, hanno convocato d’urgenza un’assemblea di reparto dalla quale sono emerse numerose criticità ascrivibili alla Direttrice” la quale, in un incontro avvenuto il giorno dopo, avrebbe “parlato di un clima pesante che lei vivrebbe nella compagnia”. Lagnanze che i lavoratori hanno subito respinto al mittente, spiegando, sempre tramite le Rsu, che quello che accade all’interno del Teatro, non è altro che lo specchio del suo modo di svolgere il suo ruolo, ha scritto la Rsu. Nel documento, dove viene anche lamentata una “scarsa presenza della Direttrice in Teatro”, i lavoratori chiedono alla Fondazione che le vengano anche contestate le palesi violazioni del Codice Etico, con l’ulteriore richiesta di “un netto ‘cambio di passo’ nella gestione della Compagnia, che esige una Direzione consona al proprio prestigio, sia dal punto di vista artistico che da quello meramente gestionale”.
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