di Paolo Antinori
Durante il nuovo sopralluogo di questa mattina nella stanza 109 dell’hotel Le Meridien di via Federico Cesi, nel quartiere Prati a Roma in cui alloggiavano (e dove sono stati arrestati) Finnegan Lee Elder e Christian Gabriel Natale Hjorth, i due giovani americani accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, sono state trovate alcune tracce ematiche che i carabinieri del Ris analizzeranno in questi giorni assieme alle impronte digitali per ricostruire i movimenti dei due nella stanza dell’hotel che dista circa 80 metri dal luogo dell’omicidio. All’attenzione degli inquirenti anche il coltello utilizzato da Finningan Lee Elder per colpire Cerciello, trovato nel controsoffitto della camera di albergo: chi indaga vuole capire se è stato solo Elder a maneggiarlo e a occultarlo o se anche Christian Gabriel Natale Hjorth ha avuto un ruolo attivo in questo ambito. I risultati degli esami tecnici sono attesi per le prossime settimane.
Il padre di Finnegan, Ethan Elder, arrivato i giorni scorsi in Italia con il penalista statunitense Craig Peters, dopo avere fatto visita a suo figlio in carcere, è tornato negli Stati Uniti. “La nostra ricerca della verità sugli eventi di quella notte da rendere pubblici sta andando avanti a pieno ritmo”, ha detto Peters alla CNN. Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjorth, entrambi di San Francisco, hanno ammesso di aver preso parte all’assalto del 26 luglio all’ufficiale dei Carabinieri Mario Cerciello Rega. Al momento solo Finnegan ha confessato di essere l’esecutore materiale del delitto commesso mentre il vicebrigadiere Cerciello cercava di recuperare uno zaino rubato dai due. Questo il resoconto rilasciato dalle autorità italiane su ciò che pare sia avvenuto nel quartiere di Prati quella notte, ma Ethan Elder, il papà di Finnegan, spera che i pubblici ministeri facciano vedere il video dell’incidente per “mostrare cosa è realmente accaduto”.
La storia…
Nelle 24 ore prima dell’omicidio, come descritto in una sentenza probatoria preliminare, al momento solo i due ragazzi americani risultano finora le due parti coinvolte prima in un comune affare di droga, poi in un furto, in un’estorsione e infine nel delitto del vicebrigadiere Cerciello Rega. Il 25 luglio, verso le 23:30, Hjorth e Elder pare che si siano avvicinati a Sergio Brugiatelli e al suo amico in Piazza Trilussa alla ricerca di 80 euro di cocaina. Brugiatelli che al momento non aveva dosi, disse ai giovani che poteva mettersi in contatto con un rivenditore. Brugiatelli e Hjorth si sono poi allontanati per comprare la droga mentre Elder e l’amico di Brugiatelli sono rimasti lì ad aspettarli con la bici e lo zaino di Brugiatelli. Hjorth ha raccontato agli inquirenti di avere pagato il pusher ricevendo in cambio un rotolo di carta stagnola contenete la droga. Secondo la testimonianza di Brugiatelli invece pare che quando lui tornò in piazza, Hjorth era già scappato con il suo zaino e il telefono al suo interno. Successivamente Brugiatelli ha detto di avere ricevuto una telefonata da un ragazzo straniero (si presume ovviamente uno dei due americani) che gli disse che se rivoleva il suo zaino avrebbe dovuto portare un grammo di cocaina e 100 euro. Questo il motivo per cui dopo Brugiatelli chiamò la polizia che organizzò un incontro sotto copertura con gli adolescenti americani per fare lo scambio. Luogo dell’incontro tra gli adolescenti, gli ufficiali e Brugiatelli una via vicino al Meridien Hotel (venerdì 26 luglio verso le 2:48). Gli ufficiali Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale, che erano in borghese, dissero a Brugiatelli di aspettare andando loro due all’appuntamento al suo posto. Quando i due carabinieri si sono identificati è scoppiata una rissa. Varriale ha poi raccontato che uno dei due ragazzi americani lo ha attaccato mentre Cerciello stava lottando con l’altro.”Fermati, siamo carabinieri. Basta!” A quel punto è spuntato il coltello e per il suo compagno e amico vicebrigadiere non c’è stato più nulla da fare. I giovani sono poi scappati. E Varriale, dopo avere chiamato i soccorsi, non ha potuto fare altro che essere testimone involontario della morte di Cerciello Rega. Il vice premier e ministro dell’Interno Matteo Salvini, dopo la morte dell’ufficiale ha scritto su Twitter: “Mario, un agente di polizia, un eroe, un ragazzo con tutta la vita davanti a sé, che si era sposato da soli 40 giorni. Quanta tristezza, quanta rabbia. Una preghiera, un abbraccio ai suoi cari.” I due ragazzi erano già in partenza per gli Stati Uniti quando sono stati bloccati dalla Polizia e arrestati.
Scopri di più da WHAT U
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.