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TONI MORRISON, PREMIO NOBEL, È MORTA A 88 ANNI


Toni Morrison, è morta lunedì 5 agosto 2019 al Montefiore Medical Center di New York. 
Aveva 88 anni. (Foto AP / Guillermo Arias, File)

di Judy Foster

La scrittrice premio Nobel Toni Morrison, che assieme ad Alice Walker, è considerata tra i massimi rappresentanti della narrativa afroamericana degli ultimi cinquant’anni, protagonista indiscussa della letteratura mondiale, è morta all’età di 88 anni. Nata a Lorain, nell’Ohio da una famiglia nera della classe operaia originaria dell’Alabama seconda di quattro fratelli, dimostra subito grande interesse per il mondo letterario. Dopo essersi laureata nel 1953 alla Howard University, in Letteratura inglese ha scelto di dedicarsi alla carriera accademica andando a insegnare alla Howard University, nel Sud del Texax e poi nel 1989 all’Università di Princeton. Nel 1958 sposa un architetto giamaicano, Harold Morrison, dall’unione nascono due figli, ma poi la coppia divorzia. Nel 1965 inizia a lavorare per la casa editrice Random House di New York come editor curando le opere di diversi autori afroamericani come Gayl Jones, Toni Cade Bambara, Angela Davis e Muhammad Alì. Nel frattempo lavora come redattrice presso una prestigiosa rivista letteraria, collabora come critica letteraria e tiene numerose conferenze pubbliche che trattano della cultura afroamericana ottenendo presto la specializzazione in letteratura afroamericana. Debutta come scrittrice nel 1970 con “L’occhio più azzurro” (The Bluest Eye), dove viene narrata la storia di una bambina nera che desidera ardentemente assomigliare ai bianchi e vorrebbe avere gli occhi azzurri come Shirley Temple, ottenendo subito largo consenso di pubblico e di critica per il suo stile di spessore epico, per la poetica e per le descrizioni ricche ed espressive dell’America nera. Nel 1973 pubblica il suo secondo romanzo, “Sula“, nel quale racconta la storia di due donne dal carattere opposto, una ribelle e una conformista, e il loro percorso di crescita nel periodo dell’ondata di migrazione degli anni quaranta, periodo che incise profondamente nei cambiamenti delle comunità dei neri. L’anno seguente, 1974, cura e pubblica l’antologia “The Black Book“, raccogliendo numerosi documenti a testimonianza di 300 anni di storia afroamericana. Nel 1976 ottiene l’incarico di insegnamento presso l’Università di Yale, dove rimane per tre anni, e nel 1977 pubblica il “Canto di Salomone” (Song of Solomon), dove racconta le vicende di un ragazzo nero che durante gli anni Sessanta parte da Detroit, dove vigevano i diritti civili, per raggiungere il suo paese d’origine del sud da cui proviene la sua famiglia perseguitata dalla discriminazione razziale. Con “Song of Solomon” la scrittrice ottiene l’ambito premio del National Book Critics Circle Award. Nel 1981 pubblica “L’isola delle illusioni” (Tar Baby), dove vengono messi in evidenza tutti i pericoli dell’alienazione della cultura nera negli anni Ottanta. Nel frattempo diventa membro effettivo dell’Accademia americana delle arti e delle lettere ricevendo numerosi riconoscimenti letterari. Lasciata la Random House nel 1984, inizia a lavorare presso la State University of New York di Albany: quell’anno insegna al “Bard College” e va in scena “Dreaming Emmett” con la regia di Gilbert Moses. Nel 1987 pubblica “Amatissima” (Beloved), la storia di una schiava fuggiasca che preferisce uccidere la figlia piuttosto che farle vivere le tremende condizioni della schiavitù. Con “Amatissima” la scrittrice ottiene nel 1988 il premio Pulitzer. Poi nel 1992 la Morrison pubblica “Jazz” e “Playing in the Dark” (“Giochi al buio”), un volume che raccoglie tutti i testi inerenti alle conferenze tenute presso l’Università Harvard ed esce alle stampe un’antologia di saggi riguardanti il caso Clarence Thomas-Anita Hill (re-Racing Justice, En-Gendering Power). Nel 1993 riceve il premio Nobel per la Letteratura. Tra i suoi scritti si ricorda ancora “Paradiso” (1998), romanzo discusso e di non facile lettura, che riproduce oltre due secoli di storia afro-americana e “Amore” del 2004. Vicina al Partito Democratico, la scrittrice si è schierata con Barack Obama durante le elezioni presidenziali statunitensi del 2008. Ieri la scrittrice si è spenta al Montefiore Medical Center di New York, come ha riferito ufficialmente la famiglia dopo una breve malattia. “Toni Morrison è morta in pace ieri sera circondato da familiari e amici”, ha annunciato la famiglia.  Nel 2012, Barack Obama le ha assegnato una medaglia presidenziale per la libertà. “Toni Morrison era un tesoro nazionale. La sua scrittura non era solo bella, ma significativa: una sfida alla nostra coscienza e un appello a una maggiore empatia. Era brava come narratrice di storie, accattivante, sia di persona sia attraverso i suoi libri. E così anche se io e Michelle piangiamo la sua perdita e inviamo le nostre più sentite condoglianze alla sua famiglia e ai suoi amici, sappiamo che le sue storie – che le nostre storie – saranno sempre con noi, e con coloro che vengono dopo, e ancora e ancora, per sempre”, ha scritto l’ex presidente Barack Obama, su Twitter.

Il presidente Barack Obama il giorno in cui assegna la medaglia della libertà alla Morrison
alla Casa Bianca a Washington. (Foto AP / Carolyn Kaster
Toni Morrison nella Cattedrale di San Giovanni il Divino a New York. (Foto AP / Kathy Willens)

La Morrison non aveva agenti e fu respinta da diversi editori prima di raggiungere un accordo con Holt, Rhinehart e Winston (ora Henry Holt and Company), che pubblicò il suo primo romanzo nel 1970. “Il futuro era il tramonto, il passato qualcosa da lasciare alle spalle”, scrisse la Morrison in “Amati “. Molti i messaggi su Twitter di molti politici americani. “Oggi il mondo ha perso una scrittrice di empatia, eleganza e potenza senza pari. La convinzione di Toni Morrison che il linguaggio sia la “misura della nostra vita” lascia un’eredità straordinaria e stimolante, e la sua meravigliosa scrittura continuerà a essere una benedizione per le generazioni a venire”, ha scritto il Presidente della Camera degli Usa Nancy Pelosi.

“Toni Morrison era un imponente intelletto, una brillante scrittrice capace di raccontare storie complesse della nostra nazione, una giornalista che sapeva interpretare desideri più profondi e un autore rivoluzionario che ha distrutto precetti, muri e coloro che hanno osato sottovalutare la sua capacità. Riposa bene e in pace”, ha scritto di seguito l’ex candidato governativo democratico della Georgia Stacey Abrams.

L'autore del premio Nobel Toni Morrison è morto a New York, a 88 anni, dopo una breve malattia.  (6 agosto)

“Con la scomparsa di Toni Morrison, abbiamo perso una delle nostre più grandi voci e scrittrice. Il suo lavoro ci ha dato potere, speranza e libertà. Il nostro mondo oggi sarà un pò meno luminoso, perché sappiamo che “qualcosa che abbiamo amato oramai è perso” , ha scritto la senatrice americana Kamala Harris.

″Se sei libero, devi fare liberare qualcun altro. Se hai un po’ di potere, allora il tuo compito è quello di dare potere a qualcun altro”, diceva e scriveva Toni Morrison. “Oggi abbiamo perso una leggenda americana. Possa riposare in pace”, ha scritto il senatore degli Stati Uniti Bernie Sanders.

“RIP Toni Morrison. Questa è una perdita devastante per il mondo delle parole. Il suo lavoro è stato un dono per tutti coloro che hanno avuto il piacere di condividerlo”, ha scritto Roxane Gay, via Twitter.



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